La città e la provincia di
Reggio Calabria si riappropriano di un patrimonio della
collettività. Si tratta della ricca collezione di quadri
confiscata definitivamente a Gioacchino Campolo, il "re dei
videopoker" che investiva i proventi delle slot machine
in dipinti preziosi, esposti nel "Palazzo della cultura"
intitolato a Pasquino Crupi, uno dei più noti intellettuali
calabresi. Si tratta, in particolare, di 124 dipinti che
arricchiscono il palazzo trasformato in museo ed aperto al
pubblico nell'ambito dell'edizione 2016 degli "Stati generali
della cultura". Oltre alla collezione confiscata a Campolo c'è
anche la "San Paolo", composta da preziose icone; un "San
Giorgio con il volto sfregiato", originariamente attribuito ad
Antonello da Messina; un bozzetto di Raffaello e una "Madonna
con bambino" di Cima da Conegliano. "Oggi - ha detto l'assessore
provinciale di Reggio Calabria, Edoardo Lamberti Castronuovo -
qui c'è lo Stato. Un museo con una collezione dal valore
immenso".
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