Quattro lussuose
ville, un complesso alberghiero, due gioiellerie, un ristorante,
7 fabbricati, 13 appezzamenti di terreno, 13 aziende operanti,
tra l'altro, nel settore immobiliare e dell'edilizia, auto anche
di lusso e disponibilità finanziarie: sono i beni, per un valore
di 11 milioni di euro, sequestrati dai finanzieri del Gruppo di
Lamezia Terme all'imprenditore Giuliano Caruso, ritenuto un
presunto usuraio. Alla base dell'operazione, secondo quanto
riferito dal procuratore della Repubblica di Lamezia Domenico
Prestinenzi, le indagini che avrebbero evidenziato "una
sproporzione abnorme tra i beni dichiarati e quelli posseduti".
La Procura ha ravvisato "la sussistenza delle ipotesi di reato
di usura ed esercizio abusivo del credito a danno di tre vittime
le quali avrebbero corrisposto interessi variabili dal 51,58% al
93,31% annuo". All'incontro hanno partecipato il comandante
provinciale della Guardia di finanza Davide Rametta ed il
comandante del Gruppo di Lamezia Fabio Bianco.
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