La presenza di ammine, emersa dai
controlli dell'Arpab a settembre in una delle vasche di
stoccaggio delle acque di strato e nella testa del pozzo "Costa
Molina 2" - che ha portato ieri la giunta regionale della
Basilicata a deliberare la sospensione dell'attività di
reiniezione, nell'ambito delle estrazioni di greggio in Val
d'Agri - è "grave" e rappresenta "un dato che non ci
aspettavamo": per questo motivo l'Eni "ha 20 giorni per spiegare
alla Regione i motivi della presenza di queste sostanze".
Lo hanno detto il presidente della Regione, Marcello
Pittella, e l'assessore regionale all'ambiente, Francesco
Pietrantuono, nel corso di una conferenza stampa organizzata per
illustrare i motivi che hanno portato alla delibera.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA