La Confederazione italiana degli
agricoltori (Cia) ha indetto lo "sciopero della semina", una
protesta messa in campo per difendere la produzione di grano
dalle importazioni e dal calo dei prezzi, e per chiedere alle
istituzioni un maggior sostegno ai produttori locali. I motivi
della protesta, che coinvolge tutte le regioni produttrici, sono
stati illustrati stamani a Potenza dal presidente della Cia,
Donato Distefano. In Italia sono complessivamente 2,5 milioni
gli ettari di terreno dedicati alle coltivazioni di grano, di
cui 140 mila in Basilicata (con diecimila aziende). Rispetto al
precedente anno, il prezzo pagato ai produttori si è dimezzato
(passando da 35 a 16 euro al quintale) e i costi sono aumentati
del sei per cento.
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