"Il Sottosegretario Sgarbi ha
espresso in diretta TV la sua riprovazione nei confronti delle
pale eoliche, usando come al solito parole gravi ed esempi
vergognosi. Lo scrive in comunicato l'Anev, l'associazione delle
imprese dell'eolico, accusando Vittorio Sgarbi, sottosegretario
alla Cultura, di aver veicolato "notizie false, parlando di
mafia e pale ferme".
"L'Anev ricorda al Sottosegretario - si legge nella nota -
che le aziende del settore eolico sono tra le più attente ad
evitare ogni rischio di infiltrazione, avendo tra l'altro
sottoscritto il Protocollo di legalità con Confindustria Energia
e Ministero dell'Interno, oltre a seguire il codice etico
dell'ANEV e a seguire le più stringenti regole di controllo
richieste dalle procedure di due diligence legali, attraverso le
quali sono sottoposte a verifiche serrate sulla loro attività".
"Rimandiamo al mittente anche il riferimento alle "pale
ferme" - prosegue Anev -, perché come più volte spiegato, non
esistono incentivi in conto capitale (cioè per realizzare gli
impianti), ma solo ritorni economici derivanti dalla produzione
dell'energia elettrica effettivamente immessa in rete. Le pale
di un impianto eolico sono ferme quando non c'è vento, cosa che
ovviamente accade per una piccola parte dell'anno (meno di un
terzo) oppure quando sono in manutenzione ovvero quando
attendono di essere messe in esercizio, spesso a causa dei
ritardi della lunga burocrazia ascrivibile frequentemente
proprio al Ministero di cui Sgarbi è oggi Sottosegretario".
"Restare ancorati ad una mentalità così ristretta è deleterio
- conclude Anev - e speriamo che il Governo Meloni abbia una
visione diversa in materia di transizione energetica e che
voglia incidere realmente rendendo il nostro Paese autonomo dal
punto di vista energetico, sano da un punto di vista ambientale
e climatico e accessibile da un punto di vista dei costi
dell'energia".
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