"Siamo a un punto di svolta, uno
snodo, è stato un grande piacere e una grande opportunità poter
contribuire a questa svolta, ora bisogna continuare in questa
direzione e, per la società civile, continuare a vigilare perché
questa svolta sia proseguita e realizzata" nello spirito
dell'agenda 2030. Lo afferma il ministro per le Infrastrutture
e la mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, all'evento sulle
infrastrutture Festival dello sviluppo sostenibile dell'Asvis.
Giovannini indica come sua eredità al ministero la
pianificazione, i fondi e le riforme, "tre elementi fondamentali
oltre al cambiamento nel modo di fare le cose" in senso
sostenibile. "Tutto questo resterà? Il mio augurio - continua -
è che sia così, ci sono degli elementi che ci fanno ben sperare
perché gli 80 miliardi dei fondi europei ordinari di coesione
dovranno anch'essi essere spesi nella stessa logica del Next
generation Eu e del Pnrr quindi, per esempio, rispettando il 'do
not significant harm' così come i 50 miliardi del fondo sviluppo
e coesione nazionale, in parte già programmati". E anche il
nuovo codice dei contratti, secondo il ministro, "non potrà non
incorporare questi aspetti".
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