"Che gli stoccaggi nazionali di gas
siano arrivati quasi al 90% è una buona notizia, ma non ci
permette di essere completamente tranquilli per l'inverno. Se ci
saranno molti giorni freddi e il consumo aumenterà, a fine
febbraio o inizio marzo potremmo essere costretti a razionare il
gas. Questo inverno non potremo ancora contare sul nuovo
rigassificatore di Piombino e sull'aumento della produzione
nazionale. Se la Russia dovesse chiudere del tutto i rubinetti,
la situazione sarebnbe ancora più difficile". Lo ha spiegato
all'ANSA Davide Tabarelli di Nomisma Energia.
"D'estate il consumo di metano è un quarto di quello estivo -
ha proseguito Tabarelli -. Così ne approfittiamo per fare scorta
per l'inverno. Nella stagione fredda, il consumo giornaliero può
arrivare a 400 milioni di metri cubi al giorno. Di questi, metà
viene da gasdotti e rigassificatori, l'altra metà dalle scorte.
Un quarto della domanda veniva coperta dalla Russia, che però
adesso ha ridotto a un terzo la fornitura. Di conseguenza,
questo inverno dalla rete ci verrà meno gas. Nei giorni più
freddi, dovremo consumare più scorte. E se ci saranno molti
giorni freddi, arriveremo a fine inverno con le scorte ridotte.
Per non rimanere a secco, potremmo dover razionare. A meno che
(ma non è una prospettiva auspicabile) arrivasse la recessione,
che farebbe ridurre i consumi industriali".
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