Il "punto di fondo" della
decarbonizzazione e della transizione in Italia "è la chiusura
delle centrali a carbone. Ce ne sono ancora cinque, quattro sono
nostre. Noi siamo molto impegnati a rispettare l'obiettivo del
2025, che sarà un po' lo spartiacque come anno e come immagine
per il sistema Paese". Lo afferma il direttore Italia di Enel,
Carlo Tamburi, in un'audizione alla Commissione Esteri della
Camera, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sull'azione
internazionale dell'Italia per l'attuazione dell'agenda 2030 per
lo sviluppo sostenibile. "Poter abbandonare completamente e
definitivamente la produzione a carbone - continua Tamburi -
riteniamo che possa essere veramente il cambio di passo che ci
siamo prefissati e che stiamo perseguendo con il supporto di
tutte le istituzione, del governo, del Parlamento, di Terna e
dell'Autorità".
"Lo smantellamento delle centrali a carbone è il punto
centrale della nostra strategia", sottolinea Tamburi. Il
direttore Italia dell'Enel spiega: "abbiamo ottenuto, qualche
settimana fa, la chiusura di uno dei tre gruppi di Brindisi dal
primo gennaio. Abbiamo avuto l'autorizzazione per chiudere a
Fusina due piccole unità già quest'anno, in anticipo rispetto al
2025. E poi stiamo discutendo per La Spezia con le autorità",
mentre Civitavecchia "sarà forse un po' più avanti".
Un caso "diverso e separato" è invece quello del Sulcis,
spiega Tamburi, perché "la sostituzione di quell'impianto a
carbone deve essere integrata nella strategia di politica
industriale della Regione" legata allo sviluppo del distretto
dell'alluminio dopo gli accordi con il ministero dello Sviluppo
economico per far ripartire la produzione di Alcoa e
Eurallumina.
Gli impianti a carbone, continua Tamburi "dovranno essere
sostituiti da impianti molto più piccoli, molto più efficienti,
che funzioneranno meglio e funzioneranno meno, a gas". "Saranno
piccoli impianti a ciclo aperto -illustra - che possono essere
anche trasformati in cicli combinati, in funzione di quanto
sugli stessi territori ci sarà la penetrazione delle
rinnovabili". "Su questo - conclude - stiamo facendo l'iter
autorizzativo con gli enti preposti".
Il direttore Italia dell'Enel è intervenuto anche sui nuovi
obiettivi europei di riduzione delle emissioni indicando che
immagina "di raggiungere quegli obiettivi europei, che saranno
traslati a livello nazionale dal Pniec, già al 2023". "Siamo in
largo anticipo - osserva - perché noi vogliamo essere non solo
i leader ma proprio i trainanti della transizione energetica. La
produzione italiana di energia di fonti rinnovabili da parte di
Enel raggiungerà circa il 65% del totale nel 2023, in crescita
dalla stima del 56% nel 2020, secondo i dati presentati alla
Camera.
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