Il 24 novembre "il Parlamento Europeo
ha adottato una proposta di risoluzione congiunta che chiede di
declassare lo status di protezione dei lupi ai sensi della
Convenzione di Berna. La risoluzione approvata non ha effetti
immediati, ma è un primo pericoloso passo verso una gestione
cruenta del conflitto tra lupo (e altri grandi carnivori) e
attività umane, e va contro le evidenze scientifiche, che
sottolineano come prelievi e abbattimenti non rappresentano una
strategia efficace per diminuire le predazioni sul bestiame
domestico, né per mitigare il conflitto o migliorare
l'accettazione sociale dell'opinione pubblica". Lo scrive il Wwf
Italia in un comunicato.
"Adottando questa risoluzione - scrive ancora il Wwf -, gli
eurodeputati scelgono soluzioni che vanno non solo contro il
lupo e la biodiversità, ma anche contro gli allevatori stessi.
Il lupo viene identificato come causa primaria della crisi del
settore zootecnico, colpito invece da problemi socio-economici
ben più importanti (crollo del prezzo del latte e competizione
con mercati stranieri in primis) di cui il Parlamento Europeo
dovrebbe farsi carico. L'approvazione di questa risoluzione e il
possibile declassamento dello stato di protezione del lupo
minano dunque nelle fondamenta il successo faticosamente
raggiunto, ed è pericolosa perché diffonde soluzioni
semplicistiche e inefficaci soluzioni, invece di concentrare
attenzioni e investimenti nella strada della coesistenza".
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