Con il progetto 'Spazzino digitale,
Un byte alla volta contro i rifiuti invisibili', l'Università di
Torino, tramite il Green Office UniToGO, ha vinto l'edizione
italiana della Serr (Settimana Europea Riduzione dei Rifiuti)
2020 - categoria Pubbliche Amministrazioni. L'ateneo
rappresenterà l'Italia nella gara europea della medesima
categoria.
Serr, giunta alla 12/a edizione, è la campagna di
comunicazione ambientale nata nell'ambito Programma Life+ della
Ue per promuovere la sensibilizzazione sulla sostenibilità e
sulla corretta gestione dei rifiuti.
Tema della Serr2020 sono stati i rifiuti invisibili e
UniToGO ha scelto di focalizzare l'attenzione sull'impatto
ambientale dei rifiuti digitali, nell'anno in cui pandemia ha
aumentato l'uso dei dispositivi tecnologici con l'obiettivo di
contrastare il surriscaldamento globale causati dall'uso di
internet e dei dispositivi digitali. Indicando, tra l'altro,
piccoli accorgimenti come disabilitare la riproduzione
automatica dei video sui social, ridurre la qualità di
riproduzione, spegnere la webcam durante quando si ascolta,
disiscriversi dalle newsletter che non si leggono, fare
periodiche pulizie di cloud, mail e device.
Lo 'Spazzino digitale' dell'UniTo è stato selezionato tra
3.473 candidature dal Comitato Promotore italiano formato da
Ministero della Transizione Ecologica, Regione Sicilia, Anci,
Città Metropolitana di Torino, Legambiente, Utilitalia, AICA,
CNI Unesco ed ERICA Soc. Coop.
L'industria della comunicazione e della tecnologia
dell'informazione produce ogni anno - ricordano i ricercatori
dell'ateneo torinese - oltre 830 milioni di tonnellate di CO2,
circa il 2% delle emissioni globali. Ogni navigazione sui motori
di ricerca produce da 0,2 a 0,7 grammi di CO2 L'invio di una
email da un megabyte equivale a tenere una lampada da 60W accesa
per 25 minuti. Nel 2018 il traffico video online è stato
responsabile di oltre 300 milioni di tonnellate di CO2.
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