L'italia mancherà il target per la
riduzione delle emissioni di anidride carbonica
al 2030 "per 110 milioni di
tonnellate di co2 se non mutano drasticamente le condizioni". Il
contributo alla decarbonizzazione che ragionevolmente l'Italia
potrà mettere in campo, infatti, è un risparmio di sole 44
milioni di tonnellate di CO2, all'incirca un quarto del dovuto e
questo peserebbe anche sull'agenda europea. Sono le stime del
primo Zero Carbon Policy Agenda, realizzato dall'Energy&Strategy
della School of Management del Politecnico di Milano.
"Se siamo così lontani dai target - commenta Davide Chiaroni,
vicedirettore dell'Energy & Strategy - è anche perché non siamo
stato in grado di affrontare il tema con sufficiente
trasversalità". Le aree su cui intervenire, secondo il report,
sono sei: la produzione di energia rinnovabile, l'adeguamento
delle infrastrutture di rete, l'efficientamento energetico, la
mobilità sostenibile, lo sviluppo di configurazioni efficienti
(energy communities) e l'adozione del paradigma di economia
circolare.
"Lungo ciascuno di questi pilastri, in Italia, ci si è già
mossi, ma senza una visione sinergica e una sufficiente
rapidità, nonostante gli investimenti (circa 17 miliardi
nell'ultimo anno, suddivisi come in figura) e gli interventi di
natura normativa che però non identificano target chiari per
tutti i pilastri. E la crisi ha aumentato la consapevolezza
dell'urgenza, ma ponendo l'attenzione sul breve termine a
discapito dei temi chiave e di più ampio respiro" aggiunge
Chiaroni.
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