"Come B20, chiediamo ai governi di
affrontare attivamente le barriere fisiche e culturali che
limitano l'accesso alle tecnologie digitali, anche in
considerazione del ruolo strategico che il digitale ricopre per
l'economia, la sostenibilità e la società, e di favorire
percorsi di istruzione Stem (Science, Technology, Engineering
and Mathematics) per le ragazze". Così Emma Marcegaglia,
presidente del B20, l'engagement group ufficiale G20 riservato
alle imprese, parlando a un incontro dal titolo "Dialogo B20-G20
sul Women Empowerment", promosso dal B20, il principale
engagement group del G20 espressione del mondo delle imprese a
livello globale.
"Da un sondaggio del 2020 realizzato su 7.000 adulti in 7
Paesi del G20 - ha affermato Marcegaglia - emerge che il 19%
delle donne intervistate e il 25% dei maschi crede che le
carriere Stem siano più adatte agli uomini che all'universo
femminile. Ciò non è dovuto all'attitudine: le ragazze vanno
altrettanto bene (se non meglio) dei ragazzi nei test
scientifici e matematici standardizzati a livello
internazionale. Piuttosto, l'interesse delle ragazze verso le
materie Stem tende a scemare per ragioni culturali con il
crescere dell'età. L'International Labour Organization (Ilo)
stima che le donne ricoprano solo il 33% dei ruoli manageriali
nel settore It nei paesi del G20 e, secondo uno studio
statunitense, il 50% delle professioniste nell'ambito della
tecnologia abbandonano entro i 35 anni, rispetto a circa il 20%
in altri tipi di lavoro, a causa di ambienti di lavoro non
inclusivi. Tutto questo - ha concluso - riduce il numero di
talenti ai livelli più alti".
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