Le quote di genere negli organi
delle imprese non aumenteranno, almeno per ora e sicuramente non
in base alle nuove regole. La nuova normativa sulle quote di
genere negli organi delle imprese, che - in base alla manovra
2020 - prevede il passaggio da un terzo a due quinti dei
componenti per il genere in minoranza, e' infatti inapplicabile
per motivi puramente "aritmetici" in gran parte delle societa'.
Non tanto nei cda, quanto nei collegi sindacali che, in oltre
il 90% dei casi, sono formati proprio da tre persone. Ad
evidenziarlo e' la Consob che, nell'imminenza dei rinnovi degli
organi sociali di molte imprese, ha avviato una consultazione
lampo suggerendo come soluzione tampone quella di arrotondare
per difetto, disapplicando quindi la nuova norma.
La nuova disciplina introdotta dalla legge di bilancio 2020
prevede che gli organi di gestione e di controllo delle societa'
quotate in Borsa riservino al genere meno rappresentato "almeno
due quinti" dei componenti, spiega l'Autorita': in pratica il
40%. "Poiche' nel caso di collegi formati da tre membri la
riserva dei due quinti risulta inapplicabile per impossibilita'
aritmetica, la proposta che la Consob porta in consultazione
indica di attenersi alla regola dell'arrotondamento per difetto
anziche' per eccesso, come attualmente previsto dal Regolamento
Emittenti", precisa ancora la Commissione.
Tenuto conto dell'urgenza dovuta all'entrata in vigore della
disciplina dai primi rinnovi degli organi sociali successivi al
primo gennaio 2020, all'imminenza della prossima stagione
assembleare nonche' alla circostanza che nei primi mesi
dell'anno si svolgono le attivita' per la definizione delle
liste dei candidati, la consultazione, spiega ancora la Consob,
si concludera' martedi' 28 gennaio.
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