"La situazione che si sta vivendo
non ha precedenti e va affrontata con un approccio totalmente
diverso capace di immaginare 'il nuovo mondo'. Il dibattito di
questi giorni potrebbe concludersi con misure settoriali ed
emergenziali in attesa di tornare a modalità lavorative e di
relazione sociale pre-Covid19. Sarebbe miope e di breve respiro!
Ci sarà una nuova ordinarietà. Basti pensare che il nostro TPL,
fino a prima dell'emergenza, ha giornalmente trasportato 100.000
utenti senza che per gli stessi sia stato applicato il criterio
del distanziamento sociale". E' l'inizio della lettera aperta al
presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, scritta dal
presidente della Tua, Gianfranco Giuliante.
"Tale misura imporrà ripensamenti che cambieranno in radice
la nostra esistenza, sia privata sia lavorativa sia sociale. La
mobilità vive quotidianamente 2 fasi: le cosiddette 'punte',
cioè i momenti di massima concentrazione di utenza e il
conseguente affollamento sugli autobus, e una fase di 'morbida'
in cui, pur essendoci i servizi, l'affollamento, e quindi la
concentrazione sociale, è ridotta. La necessità di evitare il
sovraffollamento, incompatibile con il previsto criterio del
distanziamento sociale, imporrà una rivisitazione che non potrà
avvenire se non con una necessaria integrazione tra il sistema
dei trasporti, il sistema produttivo, le istituzioni
scolastiche, universitarie e la P.A.. Un nuovo approccio,
insomma, che ridefinisca il perimetro di un ripensamento globale
e sistemico del nostro modo di vivere. Ci si deve re-inventare
ognuno per la propria parte, con l'obbligo di integrazione tra
le diverse componenti".
"Occorre, in modo evidente, un
ripensamento totale del sistema che tenga conto, partendo dalle
attuali disponibilità, di una diversa e nuova organizzazione,
che dovrà investire tanto la vita lavorativa quanto quella
scolastica e, in generale - prosegue Giuliante - tutti quei
settori che dovranno riarticolare i propri modelli produttivi
e/o organizzativi in modo da garantire la sicurezza dei
cittadini e dei lavoratori nella fase di ripartenza. I circa 29
milioni di trasportati annui, tra bus e treni, dovranno
interfacciarsi con criteri legati alla flessibilità, che imporrà
nuovi orari per le città, per gli uffici, per le scuole, per le
fabbriche e, con essi, una nuova gestione dei flussi di
movimento, tali da garantire la sicurezza per tutti e per
ognuno. Sicurezza sanitaria, ma anche economica e di
prospettiva. Questa la sfida che stiamo per affrontare e
riusciremo a vincere solo se tutti uniti collaboreremo a
riscrivere una diversa e nuova organizzazione della vita
lavorativa (smart-working e altro), della vita scolastica
(orario differenziato e utilizzo del remoto), delle fabbriche
(turnistica diluita e con nuovi modelli di produzione).
Una vita più lenta, che rinunci, fin quando necessario, alla
concentrazione sociale e a tutti quegli atteggiamenti non
coerenti con la sicurezza dei cittadini e alle esigenze alle
quali dovrà adeguarsi la nuova mobilità, ma anche la nuova
Regione. Al Presidente competerà gestire questo processo,
offrire una visione, strumenti e risorse per un futuro che, se
non elaborato si d'ora, ci troverà impreparati con conseguenze
inimmaginabili per la comunità abruzzese".
"Azzardiamo una proiezione: se a settembre - spiega il
presidente della Tua - riapriranno contestualmente tutte le
scuole, gli uffici, le fabbriche e i cittadini ricominceranno a
muoversi per motivi personali, se si dovranno mantenere le
direttive sul distanziamento sociale, ben oltre 50 mila utenti
non potranno viaggiare stante l'attuale parco mezzi e lasciando
inalterato il servizio complessivo del TPL abruzzese. Come si
vede, l'urgenza di una rielaborazione post emergenza diventa non
solo opportuna, ma indispensabile".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA