Consegnato in tempi record
rispetto al cronoprogranna il palazzo pubblico vincolato dell'ex
Gil all'Aquila, a conclusione della prima fase di recupero del
complesso monumentale dell'Emiciclo dove ha sede l'assemblea
abruzzese: nell'edificio tutto nuovo e con tanto si isolatori
sismici, si è insediato il rettorato del Gran Sasso Science
Institute, la scuola di alta formazione scientifica che attrae
talenti da tutto il mondo, nata dopo il terremoto del 6 aprile
2009, che già nelle immediate vicinanze ha già una struttura per
gli studi. Con un un hotel a pochi metri per l'ospitalità (il
Gssi ha 40 stanze in convenzione) e la mensa in funzione nel
palazzo dell'Emiciclo, nasce un campus nel cuore del centro
storico dell'Aquila, nel parco verde della villa comunale. La
cerimonia di consegna è stata celebrata all'Aquila alla presenza
tra gli altri del nobel per la scienza del 1984 Carlo Rubbia, e
di quello di quest'anno Barry Barish, del presidente del
Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, del direttore
amministrativo del consiglio, Paolo Costanzi, del sindaco dell'
Aquila, Pierluigi Biondi, del prefetto del capoluogo, dell'ex
ministro per la coesione e responsabile della ricostruzione
Fabrizio Barca, del rettore dell'università dell'Aquila,
Inverardi e del presidente dell'Istituto di Fisica Nucleare del
Gran Sasso, Ferrone. Il palazzo è stato donato dal Consiglio
regionale essendo stato concesso a canone agevolato al
prestigioso istituto che ospita centinaia di giovani scienziati.
"È festa della ricerca, la testimonianza sta nella presenza
dei due premi Nobel - spiega Di Pangrazio - è un evento molto
importante in questa città che ha un ruolo nel campo della
scienza e della ricerca, la collettività abruzzese ringrazia. Si
completa con questa sede un'eccellenza a livello mondiale". Sui
tempi del completamento, Di Pangrazio sottolinea che "la
ricostruzione all'Aquila è veloce. Questo edificio è stato
ultimato in 3 anni, è una buona pratica e un buon esempio
nonostante il nuovo codice appalti sia molto complesso". Il
rettore del Gssi, Eugenio Coccia, spiega che "si tratta di un
frutto che dovrebbe vedersi più spesso, per noi è una
opportunità straordinaria".
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