Dall'automazione dei processi di
produzione, alla manutenzione predittiva, fino al controllo di
qualità basato sulle immagini e al design generativo. Sono
alcune delle potenziali applicazioni dell'intelligenza
artificiale al settore manifatturiero esaminate in un incontro
organizzato fa Hamu, l'hub di Abruzzo, Marche e Umbria di cui
fanno parte università, associazioni imprenditoriali e
fondazioni, a Perugia dal titolo
'Tecnologia-Talenti-Territorio'. Un incontro anche di
preparazione al radicale cambio tecnologico e di paradigma
legato all'intelligenza artificiale e alla nuova
imprenditorialità. Un cambio, è stato detto, che va calibrato
con le esigenze dei territori e con l'aspetto umano.
Il tessuto produttivo locale dell'area Hamu soffra per una
'denatalità' di imprese (soprattutto di minori dimensioni) cui
fa da contraltare la vivacità di start up innovative e spin off
universitari, che però hanno problemi di crescita. Tra i
relatori Daniele Nardi, Marco Bentivogli, Gabriele Cruciani e
Marco Fracassi, Gabriele Mazzini, Team Leader Artificial
Intelligence Act della Commissione Europea, e Luigia Carlucci
Aiello, la 'madre' dell'intelligenza artificiale italiana.
Relatori, spesso impegnati all'estero, ma curiosamente tutti
originari del territorio di Hamu: nell'ordine esattamente di
Scheggia, Ancona, Perugia, L'Aquila, Jesi e Cerreto D'Esi.
Le imprese attive e gli addetti in Abruzzo, Marche e Umbria
rappresentano rispettivamente il 6,5% e il 5,7% sul totale
Italia. Nelle tre regioni gli addetti medi per impresa sono 3,4,
di poco inferiori alla media nazionale di 3,9, denotando la
prevalenza di imprese di piccola dimensione. Nelle tre regioni
il settore manifatturiero conta il maggior numero di addetti,
seguito dal settore del commercio all'ingrosso e al dettaglio,
dalle costruzioni, dalle attività di alloggio e ristorazione e
dalle attività
professionali, scientifiche e tecniche. Il peso del
manifatturiero nelle Marche è superiore rispetto alle altre due
regioni. Nel commercio all'ingrosso e al dettaglio il numero di
addetti è maggiore in Umbria, invece, nei settori delle
costruzioni e delle attività di alloggio e ristorazione
l'Abruzzo conta un maggior numero di addetti. Nel
manifatturiero, la distribuzione degli addetti per comparto
evidenzia le caratterizzazioni produttive degli specifici
contesti regionali come il calzaturiero nelle Marche,
l'abbigliamento in Umbria, gli autoveicoli in Abruzzo.
La classifica delle imprese (500 in tutto) stilata da Hamu è
guidata da Pac 2000 A, seguita da Acciai Speciali Terni, Ariston
Group, Conada Adriatico, Fater, Eurospin Tirenica e Tod's, che
superano il miliardo di euro di vendite. Le 500 imprese incluse
in Classifica sono distribuite tra le tre regioni nel seguente
modo: 143 in Abruzzo, 219 nelle Marche e 138 in Umbria.
"E' giusto che le Università si parlino, lavorino insieme e
la ricerca venga valorizzata. L'intelligenza artificiale in
questo momento è di moda e il suo potenziale è davvero enorme,
ha tanto da dire e sono certa che Hamu saprà coglierne ogni
sviluppo e declinazione" ha commentato Carlucci Aiello, pioniera
degli studi sull'apprendimento delle macchine, con 170
pubblicazioni e ricerche all'attivo, presso il Cnr e a Stanford.
Ha creato un gruppo di ricerca presso l'Università Sapienza di
Roma, dove è titolare della cattedra di Intelligenza Artificiale
dal 1990.
Secondo il coordinatore di Hamu Gian Mario Spacca,
"l'importanza della politica industriale e il rilancio delle
attività manifatturiere sono ritornate al centro della strategia
dell'Ue. Siamo di fronte ad un impressionante impegno che
richiede a imprese e università di collaborare strettamente e
accelerare la concreta applicazione di nuove conoscenze, al fine
di avviare processi di trasformazione epocali nella vita delle
nostre comunità".
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