Nel capoluogo regionale e negli
altri centri della provincia le attività produttive hanno
rispettato in generale le restrizioni della zona rossa
reintrodotta ieri sera dalla ordinanza del Tar Abruzzo al quale
il governo si è rivolto per impugnare il provvedimento del
presidente della Regione, Marco Marsilio, di Fratelli d'Italia ,
che lunedì scorso aveva riportato la regione in zona arancione,
senza l'avallo di Roma. A rispettare il dietrofront, inatteso,
in questa unica giornata di stop, visto che domani l'Abruzzo
tornerà arancione su ordinanza del ministro alla salute Roberto
Speranza sulla scorta del miglioramento dei dati certificato
dalla cabina di regia ieri pomeriggio, soprattutto i negozi di
abbigliamento, la categoria merceologica più colpita, e
costretta a richiudere dopo cinque giorni di riapertura seguiti
ad uno stop che va avanti dal 18 novembre, quando Marsilio,
questa volta d'intesa con il governo, aveva decretato con una
propria decisione la zona rossa alla luce della impennata di
contagi divampata da settimane che ha messo in seria difficoltà
il sistema sanitario. In molti esercizi commerciali gli
imprenditori del settore hanno utilizzato la giornata, pur
chiusi, per organizzare le vendite dei prossimi giorni in
prossimità delle festività natalizie. Le regole, in generale,
sarebbero state rispettate anche nei centri più piccoli, dove
tuttavia secondo quanto si è appreso, alcuni servizi sono
rimasti chiusi in attesa di una decisione definitiva. questa
situazione si è verificata in particolare nelle zone di montagna
dove le attività produttive sono in ginocchio per la mancanza di
turisti causata da ristrettezze e chiusura impianti di risalita.
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