"Sulla vicenda della Roma-Pescara
è necessario interrompere la catena di mistificazioni che i
parlamentari del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle
stanno montando in questi giorni". Il presidente della Regione
Abruzzo, Marco Marsilio, di Fratelli d'Italia, affida ad un duro
post su Fb un nuovo attacco al Governo nazionale e ai
parlamentari abruzzesi del Pd e del M5S, sul progetto di
potenziamento e velocizzazione della tratta ferroviaria
Roma-Pescara. Lo sblocco era stato annunciato più volte nelle
ultime settimane dallo stesso premier Conte nel presentare il
decreto Rilancio, ma tutto è fermo al palo dopo la bocciatura
dell'emendamento presentato da Fdi. Nel citare "prima i
parlamentari del M5S Di Girolamo e Vacca e il senatore del Pd
D'Alfonso intervenuti per giustificare l'ingiustificabile, ossia
la bocciatura di un emendamento (presentato da Fdi) per inserire
la Roma-Pescara tra le opere ferroviarie prioritarie elencate
all'articolo 208 del DecretoRilancio", il governatore ha inviato
un messaggio: "ai parlamentari giallorossi abruzzesi ai quali
affido il compito di trovare questi fondi e stanziarli in
bilancio (avranno tutta la mia collaborazione e quella
dell'opposizione in Parlamento), anche se resta il forte dubbio
che una delegazione incapace di inserire in un decreto un'opera
annunciata in pompa magna dal Capo del loro Governo, sappia
centrare l'obiettivo". Secondo il governatore, "i parlamentari
giallorossi abruzzesi sono abituati a vivere solo di annunci,
proclami, promesse, quando non vere e proprie millanterie,
perciò, di fronte a un emendamento giusto e opportuno, utile
all'Abruzzo e al suo sviluppo, hanno pensato di evitare che il
Presidente Marsilio (che lo aveva sollecitato e sponsorizzato) e
il suo partito di appartenenza (che lo aveva presentato in
Commissione) potessero vantare una vittoria politica". Marsilio
rivendica di essere passato "dalle chiacchiere ai fatti"
insediando a marzo, nonostante il covid, un tavolo, che anche
grazie alla collaborazione del direttore generale abruzzese,
Barbara Morgante, ex Ad di Rti e Trenitalia, ha messo insieme la
stessa Rfi, le due Regioni interessate e il Ministero
competente, ha concluso, superando "mille contese e diverse
divisioni territoriali", nei tempi previsti uno studio che verrà
presentato con il ministro per le Infrastrutture Paola De
Micheli. "Da 20 anni i finanziamenti giacciono nelle casse del
Ministero ed i progetti sulla carta, l'ultimo di questi
'accordi' è quello rivendicato da D'Alfonso con il ministro Del
Rio, che destina circa un miliardo e mezzo sin dal 2017. Anche
questo, rimasto fermo".
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