Sono finora 9.519 le domande degli
imprenditori abruzzesi accolte per i finanziamenti previsti dai
decreti "Cura Italia" e "Liquidità". Si tratta del 7,58% (7,14%
media italiana) delle imprese attive. La fetta di finanziamento
arrivata in Abruzzo è pari a 337 milioni 167mila 422 euro,
importo medio 35.821 euro; la media Italia è 44.540 euro. Tra le
province, prima è Chieti con 3.163 pratiche, per oltre 102
milioni e importo medio più basso di tutta la regione: 32.259
euro. Quella teramana è la provincia con il più basso numero di
pratiche presentate (2.001), ma importo medio più alto erogato,
38mila euro. Nel mezzo L'Aquila (2.328 pratiche per 36.803 euro
di media) e Pescara (2.027, media 35.908 euro). Le più numerose
sono le pratiche riguardanti richieste fino a 25mila euro,
taglio scelto dalle imprese di minori dimensioni: 9.008 le
domande ammesse, quasi il 95% del totale, con 175 milioni
672mila euro erogati. Cifre che pongono l'Abruzzo al quinto
posto tra le regioni. "Come avevamo criticato la lentezza del
sistema bancario nel rispondere alle esigenze di un sistema
produttivo colpito al cuore dall'emergenza Covid-19, siamo
pronti a riconoscere che c'è stato un cambio di passo che pure
avevamo sollecitato" dice il presidente regionale di Cna Abruzzo
Savino Saraceni.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA