"Ad oltre un anno
dall'insediamento del Governo regionale nonostante le buone
intenzioni, tutti gli impegni presi rispetto al coinvolgimento
dei professionisti infermieri sono svaniti nel nulla. Negli
ultimi mesi, proprio in piena pandemia, quando è stato chiesto
il massimo agli infermieri, abbiamo avuto maggiore contezza
della poca considerazione che la Regione ci ha riservato". È la
denuncia formulata in una nota dai quattro presidenti degli
Ordini provinciali delle Professioni Infermieristiche, di
Chieti, Giancarlo Cicolini, dell'Aquila, Maria Luisa Ianni, di
Pescara, Irene Rosini, e di Teramo, Cristian Pediconi, in
occasione del bicentenario dalla nascita di Florence
Nightingale, la fondatrice dell'infermieristica moderna. I
quattro presidenti ringraziano gli 11.000 infermieri abruzzesi
"per quanto stanno facendo in questo periodo critico per il SSN
e per i nostri cittadini" e ricordano "alla Regione che la
sanità senza infermieri non funziona". Ad esempio, si legge
ancora nella nota "non c'è stato nessun coinvolgimento diretto
della professione durante la gestione della pandemia - per
l'implementazione delle USCA - dove si assumono medici ma
vengono utilizzati gli infermieri che già operano nel Sistema
sanitario regionale comparandoli ad altri profili (autisti ed
oss), e per quali prestazioni? - per la Regione forse esistono
solo alcune professioni?. La salute dei nostri cittadini può
essere tutelata solo attraverso una proattiva sinergia tra tutti
gli attori, tutti devono fare la propria parte, tutti i
professionisti possono dare il loro contributo, questa pandemia
lo sta dimostrando - gli infermieri sono stati, sono e
resteranno tra gli attori principali". Gli Ordini professionali
ricordano le proposte rimaste inevase: uniformare e far
applicare le linee guida degli atti aziendali previsti in tutte
le quattro province; revisionare il documento regionale per la
determinazione del fabbisogno del personale sanitario; revisione
del modello dell'assistenza domiciliare "dove la nostra regione
è deficitaria, ha annunciato l'implementazione degli infermieri
di famiglia/comunità (previsto dal patto della salute) ma, ad
oggi, ancora niente, come anche per gli ospedali di comunità a
gestione infermieristica"; attivazione del tavolo tecnico
permanente in assessorato con la presenza degli infermieri in
fase di programmazione sanitaria.
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