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Eccidio Pietransieri: storico tedesco,risarcimento è errore

Eccidio Pietransieri

Eccidio Pietransieri: storico tedesco,risarcimento è errore

Klinkhammer,meglio Parchi Memoria finanziati da Governo Germania

PESCARA, 21 novembre 2019, 19:18

Redazione ANSA

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"La battaglia giuridica per rendere giustizia e indennizzi alle vittime dell'occupazione nazista in Italia dura da più di 20 anni: capisco si cerchi un giusto riconoscimento per le vittime, ma più dura questo processo più diventa difficile soddisfare uno dei bisogni centrali dei loro familiari: il riconoscimento immediato del tragico vissuto. Quei traumi esistono, e vanno riconosciuti specie da parte di chi li ha causati. Per fortuna, il nazismo in Germania non esiste più, e quasi tutti gli autori di massacri sono scomparsi: è dalla Germania comunque che ci si aspetta un riconoscimento della colpa". E' l'opinione di Lutz Klinkhammer, storico di fama mondiale, da anni in Italia, responsabile per la storia contemporanea dell'Istituto Storico Germanico di Roma, autore di libri sulla Resistenza e l'occupazione tedesca in Italia durante la seconda Guerra Mondiale.
    Klinkhammer esprime seppur in modo personale un parere generale della cultura germanica sui fatti di guerra e nello specifico dell'Eccidio di Pientransieri, quando il 21 novembre 1943 i tedeschi uccisero 128 innocenti. Tutto ciò dopo il pignoramento dei terreni di Villa Vigoni, stabilito da una sentenza del tribunale di Sulmona. Si tratta della più grave tragedia del centrosud, paragonabile a S.Anna di Stazzena o Marzabotto.
    "La via giuridica dopo 76 anni è controversa - spiega Klinkhammer - la Corte dell'Aia si è espressa diversamente dalla Corte Costituzionale italiana, ma il problema è più ampio: ci sono contrasti interni tra organi dello stesso Stato italiano sulla valutazione giuridico-politica degli indennizzi, e più vanno avanti i processi più gli eredi delle vittime rimangono delusi. Ne ho incontrati tanti che trasmettono la loro voglia di parlare di quei fatti, di riconoscere il loro vissuto biografico. Loro vogliono che la Germania riconosca il danno causato. In effetti la Germania lo ha già fatto, col finanziamento all'Atlante delle Stragi assieme agli istituti della Resistenza e Anpi. Nessun negazionismo nei confronti delle stragi, anzi pieno riconoscimento dei fatti. Per questo motivo ci sono i finanziamenti ai progetti che ricordano le vittime. A prescindere dalla via giuridica".
    Per lo storico tedesco la strada da seguire è un altra. "Più rapidi e consoni sono i Progetti della Memoria, i Parchi locali, dove le vittime vengono ricordate. In Abruzzo il Modello Onna per esempio, o il Parco di Montesole, di S.Anna di Stazzema: la Repubblica Federale, per non negare le sue responsabilità, ha contribuito al funzionamento di alcuni luoghi della memoria, però si muove non solo lo stato, che finanzia anche in Germania memoriali, musei e centri di documentazione dove c'erano i campi nazisti, ma pure la società civile. Da noi ci sono cittadini che cercano gli eredi dei lavoratori coatti italiani per mettere magari delle pietre di inciampo nei loro comuni. Per Pietransieri Roccaraso io penso che la cosa migliore sia appunto un Parco della Memoria, produrre cultura e un luogo di incontro nazionale e internazionale. Credo che la Germania non avrebbe niente in contrario a co-finanziarlo. Il risarcimento monetario è stato bloccato dal tribunale dell'Aia per non aprire un vaso di Pandora. L'applicazione di questa sentenza è ancora materia di discussione nei tribunali. Ma se Roccaraso presentasse un progetto, credo che la Germania vi contribuirebbe'', conclude lo storico tedesco.
   

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