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Gran Sasso: Imprudente, lavori in deroga, no rischio zero

Gran Sasso

Gran Sasso: Imprudente, lavori in deroga, no rischio zero

Vice presidente Abruzzo, prendere di petto e risolvere problema

L'AQUILA, 14 maggio 2019, 17:37

Redazione ANSA

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"C'è necessità di studiare la figura di un commissario per approvare e far realizzare lavori.
    Ma questo non si fa con le procedure ordinarie, ma in deroga, naturalmente nella massima trasparenza. Non ci dobbiamo prendere in giro: i problemi o si prendono di petto oppure si fanno gli struzzi, e io non lo voglio fare. Bisogna mettere a posto quel sistema che però non sarà mai a posto perché non esiste rischio zero".
    Così il vice presidente del Consiglio regionale, Emanuele Imprudente (Lega), nel corso della seduta straordinaria del Consiglio Regionale sulla questione della chiusura del traforo del Gran Sasso, sulla A24, annunciato dalla concessionaria Strada dei Parchi dalla mezzanotte del prossimo 19 maggio.
    "Per legge sopra la falda non possono starci laboratori del Gran Sasso e autostrade, dentro l'acqua ci sono queste infrastrutture. Dobbiamo partire dal richiamo alla sicurezza delle acqua e alla salute dei cittadini - ha continuato Imprudente - Chiediamo che la vicenda venga trattata come una unicità di condizioni e questioni complesse, questo è l'approccio con cui si è mossa questa amministrazione regionale che sta dando il massimo. Non vorrei che mio figlio fra dieci anni possa ancora sentire parlare di sicurezza dell'acquifero.
    Faccio appello a me stesso, al mio partito, al mio gruppo consiliare, al presidente Marsilio e a tutte le altre forze, bisogna trovare una soluzione unica che garantisca la salute agli abruzzesi, lo sviluppo delle vie di comunicazione e della ricerca. La problematica si è manifestata nel 2002 a seguito di uno sversamento, il commissario Balducci ha fatto parzialmente un lavoro, la vicenda si riaccende con un altro picccolo incidente nel 2017 e ci si accorge che le falde non sono in sicurezza per cui bisogna intervenire. Attraverso chiarimenti, studi e analisi, emerge che ci vogliono 172 milioni di euro per la messa in sicurezza che vengono inseriti nella delibera fine gennaio della precedente giunta regionale che questa amministrazione appena insediata, si è trovata a trattare".
    Secondo Imprudente, "le procedure e il sistema pensato nel 2017, sia pure all'avanguardia, stanno funzionando, ma il protocollo va aggiornato per alzare ancora di più l'asticella sicurezza come punto cardine di un'azione sistemica di oggi e domani".
   

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