L'ormai ex governatore ha
illustrato i risultati raggiunti: dall'istituzione delle Zes
(zone economiche speciali) ai 377 interventi del Masterplan
spalmati sul territorio (1,5 miliardi di euro), passando per la
riforma delle società partecipate (la costituzione della società
unica dei trasporti) alla manutenzione della viabilità
provinciale (56 milioni di euro destinati alle quattro
amministrazioni provinciali), la lotta al dissesto
idrogeologico, il rilancio dei porti regionali, Ombrina Mare, il
nuovo piano integrato dei rifiuti e le reti TnT che hanno
connesso l'Abruzzo ai nuovi percorsi europei.
"Abbiamo fatto tanto per il rilancio del territorio
regionale - ha esordito il presidente Luciano D'Alfonso -
Abbiamo ottenuto la norma 'salva-Abruzzo' con la quale abbiamo
rinegoziato e allungato il debito pregresso e programmato gli
interventi per il rilancio del distretto dell'automotive, sono
interventi richiesti da Sergio Marchionne, come il potenziamento
elettrico dell'area, la banda larga e ultra-larga per il sito
industriale e l'appalto dei lavori della Fondovalle Sangro,
attesi da oltre 40 anni. Insomma non ci siamo tirati indietro
difronte alle istanze del territorio". D'Alfonso ha parlato
anche di progetti che non sono stati realizzati: "Sono
dispiaciuto - ha osservato - per non essere riuscito a
realizzare la sede unica a Pescara della regione, a ridurre le
liste d'attesa nella sanità e, non per ultimo, per non aver
approvato una legge che aiutasse le giovani coppie nelle
procedure di adozione di un figlio".
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