"La prima cosa che mi sento di dirvi è non perdiamo la speranza.
La stessa speranza che lui ha saputo dare ad alcune persone.
Nella morte di Antonio non c'è la volontà di Dio. Non c'è nulla
che Dio abbia potuto condividere in questa situazione". Così don
Nando nell'omelia ai funerali di Antonio Bevilacqua, il 21enne
rom ucciso nella notte tra venerdì e sabato in un ristopub di
Montesilvano con un colpo di fucile al volto. Alla cerimonia,
nella chiesa di S.Antonio, hanno preso parte centinaia di
persone, tra cui molti giovani. In testa al corteo, che è
partito dall'abitazione della famiglia Bevilacqua, c'era la
banda, la cui musica ha accompagnato il feretro fino alla
chiesa. Presente, insieme ai familiari, anche il padre del
21enne, che ha ottenuto un permesso dal carcere di Pescara, dove
sta scontando una condanna per omicidio. Intanto proseguono le
ricerche del killer da parte dei Carabinieri: i sospetti
ricadono su un 46enne, al momento irreperibile, che, prima
dell'omicidio, avrebbe litigato con Bevilacqua all'interno del
pub.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA