Oltre 210 incendi in 136 comuni,
cioè più del 44,5% dei 305 totali, con una media di 26 roghi al
giorno, per un totale di 6.000 ettari andati in fumo, di cui
4.000 di bosco. La spesa per far fronte all'emergenza è stata
calcolata intorno al milione di euro, mentre il danno
ambientale, "inestimabile", è enorme. A tracciare il bilancio
dell'emergenza incendi in Abruzzo nel primi otto mesi del 2017 è
il Wwf, con un'animazione da cui emerge una regione che, a fine
agosto, è in gran parte ricoperta dal fuoco. Significativo il
confronto con il 2016: in 12 mesi c'erano stati 89 incendi, cioè
7,4 al mese, per un totale di 87 ettari. Nel 2017 la superficie
andata in fumo è di 46 volte superiore.
In una conferenza stampa nella sede della Regione a Pescara,
nel corso della quale il report è stato consegnato al
sottosegretario alla presidenza di Regione con delega
all'Ambiente e alla Protezione civile, l'associazione ha
ricordato che i roghi hanno interessato anche aree di pregio di
rilievo europeo.
"Le fiamme hanno imperversato per giorni nel Parco Nazionale
del Gran Sasso e dei Monti della Laga (Campo Imperatore), ancora
più a lungo nel Parco Nazionale della Majella (monte Morrone),
hanno interessato il Parco Regionale Sirente Velino e hanno
lambito il Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise. E
l'emergenza, a dispetto del maltempo, non è tuttora conclusa. Un
attacco criminoso che va contrastato sul piano giudiziario, ma
anche con comportamenti e scelte politiche coerenti con
l'immagine di 'regione verde' d'Europa", sottolinea il Wwf, che
chiede una "unica 'grande opera' pubblica: mettere in sicurezza
il territorio favorendo la natura".
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