"Fabrizio Pellegrini torna libero,
grazie a una riduzione della pena pari a un anno". Lo comunica
Vincenzo Di Nanna, segretario di Amnistia Giustizia e Libertà
Abruzzi e difensore del pianista di Chieti affetto da
fibromialgia. La sua odissea sanitaria e giudiziaria nacque
dalla necessità di curare la patologia con farmaci a base di
cannabis, fatto che lo aveva spinto alla coltivazione domestica.
"Resta irrisolto il problema dell'accesso alle cure negatogli
finora. Le responsabilità sono di chiara natura politica e
imputabili all'attuale Giunta regionale che - ricorda Di Nanna
in una nota - ha escluso gli indigenti malati di fibromialgia
dall'erogazione gratuita dei farmaci a base di cannabis,
violando apertamente la legge Acerbo, già disapplicata da anni".
La legge, ricorda Di Nanna, "non prevede che le medicine siano
erogate a discrezione della Giunta, bensì del medico curante" e
annuncia che accompagnerà Pellegrini alla Asl "a presentare
l'ennesima richiesta di erogazione a titolo gratuito del
farmaco".
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