"Io di Giovanni Falcone dico che
era un uomo del futuro e quando lo ricordo, non ricordo solo la
sua attività da magistrato, che è anche quella più conosciuta,
con il metodo Falcone che ispira ormai tutte le investigazioni.
Io voglio parlare di Falcone e del suo lavoro al Ministero della
Giustizia, come direttore generale dell'area penale, e proprio
da Giovanni Falcone partirono i principi cardine di tutta la
nostra normativa antimafia. Le norme più importanti furono
emanate nel periodo in cui Falcone fu al Ministero, e furono il
frutto delle sue intuizioni". A Pescara per l'iniziativa
'Palermo chiama Pescara risponde', il sottosegretario di Stato
alla Giustizia Federica Chiavaroli ricorda così il magistrato
siciliano ucciso a Capaci, insieme con la moglie Francesca
Morvillo, anche lei magistrato, e gli uomini della scorta.
"I cardini della lotta alla mafia sono la confisca dei beni,
voluta da Falcone, le norme sui pentiti volute dal magistrato
siciliano e il carcere duro per i capi delle organizzazioni
criminali, voluto da Falcone. Per questo a me piace ricordare
oggi questo lavoro di Falcone che è meno conosciuto".
Rivolgendosi ai tanti ragazzi delle scuole intervenuti oggi
nella Sala Alessandrini, il Sottosegretario alla Giustizia ha
poi aggiunto: "Queste giornate sono importanti perché come
diceva Antonino Caponnetto, che era colui che il pool antimafia
lo aveva messo in piedi, la mafia ha più paura della scuola che
della Giustizia, perché prospera sull'ignoranza. E allora della
cultura della legalità è importante parlarne anche con voi. Il
messaggio che oggi vogliamo lanciare è che non bisogna girarsi
dall'altra parte, così come ci ha insegnato Giovanni Falcone.
Non bisogna restare indifferenti. Succede purtroppo troppo
spesso che fatti gravi accadono oggi sotto gli occhi di chi si
gira dall'altra parte".
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