"Una nuova
industrializzazione è positiva ma invitiamo Confindustria a
guardare al futuro e non al passato. Dal presidente della
Commissione Bratti un condivisibile e pressante invito a
liberare le agenzie regionali di tutela ambientale dal controllo
della politica".
Questa mattina la Commissione parlamentare di inchiesta
sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su
illeciti ambientali ad esse collegate ha presentato, con un
incontro pubblico, la propria relazione sulla situazione della
bonifica del SIN di Bussi sul Tirino. All'incontro, nella sala
consiliare del Comune, oltre a una rappresentanza di Senatori e
Deputati componenti la Commissione, erano presenti Ministero,
Regione col presidente D'Alfonso, il sindaco di Bussi, Arta,
Confindustria e sindacati.
''Una giornata positiva ma l'importante è ora, come
giustamente sottolineato tra gli altri dal presidente D'Alfonso,
è passare alla concreta fase operativa senza lasciar trascorrere
inutilmente altri dieci anni, com'è successo dalla riscoperta
della discarica nel 2007 a oggi. Tra l'altro in apertura del suo
intervento il primo cittadino di Bussi ha presentato e diffuso
una pianta topografica e due documenti dai quali si evince che
nel 1972 Montedison cercava soluzioni alternative al
seppellimento in discarica sino ad allora praticato, "operazione
non più attuabile - si legge in una lettera dattiloscritta
dell'epoca - per ragioni di inquinamento, e siamo continuamente
pressati dalle autorità locali per la immediata risoluzione del
problema".
A commento della giornata Giuseppe Di Marco, presidente di
Legambiente Abruzzo, sottolinea che la reindustrializzazione non
può prescindere da scelte di qualità: "Confindustria Abruzzo
deve guardare al futuro, a una economia che sia veramente green.
Non può continuare a portare avanti un modello industriale ormai
a detta di tutti superato, penalizzante e dannoso, come quello
che ha determinato il disastro che oggi stiamo vivendo a Bussi e
altrove nella regione".
Luciano Di Tizio, delegato Abruzzo del WWF, mette in evidenza
invece una dichiarazione fatta dal presidente della Commissione
parlamentare d'inchiesta, on. Alessandro Brutti, che nella sua
relazione conclusiva ha insistito sulla necessità di affidare la
gestione delle agenzie di tutela ambientale a tecnici,
svincolandole dal controllo della politica, sottolineando come
da una tale scelta la politica stessa guadagnerebbe in
credibilità: "In Abruzzo - sottolinea Di Tizio - si è fatto
esattamente il contrario, nominando ancora una volta un
direttore scelto per meriti di appartenenza. Nulla da dire sulla
persona scelta, che valuteremo sulla base del suo concreto
operare, ma resta ancora una volta il vizio di forma di aver
scelto un direttore mettendo in secondo piano le competenze
tecniche ed eludendo di fatto la legge nazionale che proprio in
questi giorni entra in vigore. Purtroppo per la Regione un'altra
occasione perduta per cominciare a volare davvero alto".
In ogni caso è positivo l'impegno assunto - concludono i
rappresentanti di Wwf e Legambiente - per arrivare presto a
bonifica e reindustrializzazione perché, come più volte
sottolineato in questi anni e in attesa che la Corte d'Assise
d'Appello dell'Aquila si esprima di nuovo a breve sugli aspetti
penali della vicenda, la vera giustizia per i cittadini può
essere rappresentata solo e unicamente dalla restituzione di un
territorio finalmente libero dai veleni.
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