"Come dimostrano questi articoli
giornalistici, il taglio degli alberi pericolosi, per tutelare
la pubblica incolumità avviene in tutta Italia e questo conferma
la matrice politica di una polemica che va al di là degli alberi
ed è diretta contro di me". Così il sindaco di Pescara Marco
Alessandrini, sventolando ritagli di giornale riguardanti
operazioni avvenute in altre città italiane, analoghe a quella
avviata dal Comune di Pescara, questa mattina in conferenza
stampa ha risposto alle accuse di 13 associazioni e decine di
residenti, che contestano il Piano comunale per il taglio degli
alberi.
"Non tagliamo gli alberi a cuor leggero, siamo dispiaciuti,
ma abbiamo il dovere di tutelare la sicurezza dei cittadini - ha
proseguito il sindaco -. Insieme ai tagli abbiamo disposto 280
potature agronomiche per preservare il patrimonio arboreo della
città, la piantumazione di due nuovi alberi per ogni albero
abbattuto e l'effettuazione di prove a trazione, su 15 alberi in
via Scarfoglio, per avere ulteriori conferme sulla pericolosità
degli alberi".
Alla domanda sul perché le prove a trazione, in grado di
emettere un responso definitivo ed incontrovertibile sulla
pericolosità degli alberi, non siano estese a tutte le 121
piante da abbattere, il sindaco ha risposto osservando che "tali
esami costano 1.000 euro a pianta è ci sono dei conti pubblici
da preservare".
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