"Ancora tasse, ancora mani nelle
tasche dei cittadini". Così i consiglieri regionali del M5S sul
piano sociale e sulle norme del trasporto pubblico locale
licenziati dal consiglio regionale nella notte con i voti a
favore della maggioranza di centrosinistra. In una nota i
grillini attaccano il centrosinistra perché "con il nuovo Piano
Sociale Regionale, la cui redazione è costata agli abruzzesi 130
mila euro di soldi pubblici elargiti ad un privato, la Regione
Abruzzo di D'Alfonso ha istituito la compartecipazione a carico
dell'utenza per le prestazioni sociali".
"Significa - continua la nota - che da oggi, l'assistenza
domiciliare anziani e disabili , il telesoccorso, i Centri
diurni per disabili, servizi per la prima infanzia, avranno un
costo a carico dell'utenza secondo nuove soglie introdotte dalla
Regione. Ma la cosa più vergognosa e l'aver previsto una
percentuale del 15% sul valore dell'intero Fondo Sociale che si
aggira intorno agli 11 milioni di euro l'anno, per studi,
ricerche e quindi consulenze".
Per i grillini, "vale a dire che circa due milioni di euro
(sugli 11 milioni totali) saranno sottratti alle prestazioni
sociali per i disabili e utilizzati per consulenze esterne.
Essere riusciti a far approvare alcuni emendamenti a nostra
firma, che limitano i danni, non ci conforta affatto. La nuova
tassa rimane, anche se per le famiglie che hanno Isee annuo di
8mila euro e non addirittura di 5mila come prevedeva il piano; e
le consulenze, seppur diminuite dai nostri emendamenti,
rimangono comunque e sono sempre soldi che si sottraggono alle
prestazioni sociali. Tra gli emendamenti che ci sono stati
approvati troviamo, come già sottolineato, l'innalzamento della
soglia di esenzione da 5 mila euro a 8 mila euro; la diminuzione
del valore delle somme da utilizzare per consulenze; in aggiunta
a queste abbiamo ottenuto il divieto di percepire prebende e
gettoni per i sindaci e per il personale che partecipa agli
organi di sottogoverno degli ambiti sociali; l'assenza di costi
per gli organismi istituiti; il reclutamento del personale
esclusivamente all'interno degli ambiti o dei comuni senza
ricorsi esterni ingiustificati".
Il Movimento Cinque Stelle sottolinea che "abbiamo smussato
negli angoli del Piano sociale, con ore di lavoro in
commissione, ma non siamo al Governo, ed il documento rimane
fallimentare, una mannaia sulla testa degli abruzzesi più in
difficoltà. Noi siamo entrati nelle istituzioni per cambiare il
sistema politico, non per accontentarci del meno peggio, ecco
perché seppur consapevoli di aver limitato qualche danno abbiamo
messo all'angolo con una forte azione di opposizione la Giunta,
per aver introdotto una nuova tassa per gli abruzzesi. Un
governo responsabile prima di introdurre questa tassa avrebbe
dovuto tagliare gli sprechi, primo fra tutti le consulenze
esterne, visto che la Regione ha personale a sufficienza per
adempiere ad i propri doveri. Ma questa è la regione del
Presidente D'Alfonso. Non quella del M5S".
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