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25 aprile: D'Alfonso, Brigata Maiella è Carta Costituzionale

25 aprile

25 aprile: D'Alfonso, Brigata Maiella è Carta Costituzionale

PESCARA, 25 aprile 2016, 12:53

Redazione ANSA

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"La memoria di quei giorni deve essere conservata e trasmessa alle giovani generazioni. La Brigata Maiella è stata la formazione partigiana più straordinaria dell'intera Resistenza italiana. I suoi uomini sono stati plurali così come è una Democrazia e come sarebbe stata la Carta Costituzionale del 1948. A sospingere verso l'azione i patrioti della Brigata Maiella fu un unico sentimento: la libertà, e la Festa della Liberazione ogni anno ricorda e celebra questo sentimento che è un valore fondante del nostro Paese così come pace, solidarietà e giustizia che sono e restano fondamenti etici dell'Italia".
    Lo ha detto il presidente della Regione Luciano D'Alfonso, nel corso della 71esima cerimonia del 25 aprile per il ricordo della Liberazione dall'occupazione nazi-fascista che si è tenuta questa mattina in Piazza Garibaldi a Pescara.
    Dinanzi alle autorità politiche, militari e religiose, c'é stato l'alza bandiera del picchetto d'onore e la deposizione di una corona d'alloro al monumento che ricorda i caduti militari e civili di tutte le guerre, con la benedizione dell'Arcivescovo della Diocesi di Pescara-Penne Mons. Tommaso Valentinetti.
    Premiati dal prefetto di Pescara Francesco Provolo, dal presidente della Regione e dal sindaco di Pescara con una medaglia della Liberazione tre anziani combattenti: Evaristo Mancini, Livio Fornaro e Sebastiano Valletta. Emblematica soprattutto la storia di Livio Fornaro pescarese che, sommergibilista della Marina Militare, fu catturato dai russi dopo la battaglia di Sebastopoli. Come altri prigionieri fu caricato su un treno ma con grande coraggio, e rischiando la vita riuscì a fuggire lanciandosi dal treno in corsa. Sebastiano Valetta, classe '23, boscaiolo di Lecce dei Marsi (L'Aquila) come tanti sui amici si oppose ai tedeschi, cercò di salvare italiani e fu fatto prigioniero dai tedeschi per tre mesi prima di riuscire anche lui a scappare. Storia di grande coraggio anche quella di Evaristo Mancini.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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