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Occupazione: Spina (Cisl), dati non dimostrano ripresa

Occupazione

Occupazione: Spina (Cisl), dati non dimostrano ripresa

(v. 'ANSA-BOX/ Vertenze e chiusure, Pasqua con...' delle 13.03)

PESCARA, 26 marzo 2016, 13:57

Redazione ANSA

ANSACheck

"I dati parlano di tremila occupati in più nel 2015, dato che non è dimostrazione di una ripresa strutturale, mentre è cresciuto molto il ricorso all'occupazione momentanea". A sottolinearlo è il segretario della Cisl AbruzzoMolise, Maurizio Spina.
    "L'aumento che si registra nell'occupazione industriale (+ 15mila unità) - spiega - non compensa la situazione molto grave del settore dei servizi. La crescita è sostenuta sostanzialmente dall'export, +7,3%, ma questo non è sufficiente: la domanda interna, cioè l'80% della produzione, è ancora fiacca. Soffrono le piccole e piccolissime imprese e i consumi non ripartono".
    "È importante la politica nazionale - aggiunge Spina - ma anche la politica locale ha un ruolo fondamentale. Noi contiamo molto sulla firma del Patto per lo sviluppo, che abbia al centro elementi concreti: partenza del Masterplan, riduzione della pressione fiscale, avvio della programmazione europea 14-20 con procedure snelle, riorganizzazione delle aree di crisi. In questi mesi si sta lavorando con la Regione su cose concrete e fattibili".
    Per quanto riguarda il settore dell'automotive gli ultimi dati parlano di investimenti complessivi per 75 milioni di euro.
    Risultati positivi anche per il settore chimico-farmaceutico abruzzese, così come stanno andando bene le cose alla Lfoundry (ex Micron) di Avezzano (L'Aquila), dopo una vertenza durissima.
    "Il settore che più mi preoccupa - commenta l'assessore alle Attività produttive e vicepresidente di Regione, Giovanni Lolli - è quello delle piccole e piccolissime imprese, per cui permane una sofferenza fortissima, legata soprattutto alle difficoltà di accesso al credito e su questo stiamo lavorando. Ora c'è un grande progetto per l'industria sostenibile, cioè la 'Carta di Pescara', strategia di rilancio e vera nuova frontiera tecnologica, per cui l'industria abruzzese può esercitare un ruolo molto importante a livello nazionale. Il sistema della grande impresa ha accettato questa sfida e le università abruzzesi - conclude il vicepresidente - sono state ingaggiate in modo molto ampio".
   

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