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Frode fiscale: Gdf, 8 arresti in Abruzzo

in manette imprenditori e professionisti

Frode fiscale: Gdf, 8 arresti in Abruzzo

Sequestri bancari e immobiliari tra i quali il Tortuga a Pescara

CHIETI, 02 settembre 2015, 12:33

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Otto persone sono state arrestate nel corso di un'operazione condotta congiuntamente dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Chieti e dalla Squadra mobile della Questura di Chieti. Le accuse nei confronti degli arrestati sono di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale e alla bancarotta fraudolenta. Tutti in carcere a Pescara sono finiti Mauro Mattucci, 59 anni, Giuliano Capurri, 55 anni, e Antonio Gentile, 59, tutti di Montesilvano. Ai domiciliari sono stati posti Marco Mattucci, 37 anni, Vincenzo Misso, 50 anni, Nando Di Luca, 32 anni, tutti e tre residenti a Montesilvano, Carla Cameli, 58 anni, di Roma, Valerie Laurence Lighezolo, 48 anni, residente a Città Sant'Angelo. Nei confronti di due commercialisti, Antonio Cristofanelli, di Chieti e Lara Martini, della provincia di Frosinone, ai quali non è contestato il reato associativo, è stato notificato un provvedimento interdittivo della professione di commercialista. Nell'ambito della stessa inchiesta sono state denunciate a piede libero altre 13 persone che a vario titolo devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale e alla bancarotta fraudolenta per distrazione. Inoltre è stato disposto il sequestro preventivo di 43 rapporti bancari e 48 unità immobiliari riconducibili alle persone indagate, tra i quali, la nota struttura ricettiva Tortuga di Pescara, la cui attività proseguirà regolarmente. C'è Mauro Mattucci, personaggio già noto alle cronache, che ha avviato la propria attività nel settore dell'edilizia residenziale estendendola poi anche a quella commerciale, realizzando in particolare a Civitanova Marche uno dei più grandi centri commerciali d'Italia, a capo del sodalizio sgominato criminale dalla Guardia di Finanza di Chieti e dalla Polizia e che nell'ambito dell'operazione ribattezzata 'Viribus Unitis' ha portato all'emissione di 8 ordinanza di custodia cautelare, tre in carcere e cinque agli arresti domiciliari, eseguite questa mattina. E a provvedimenti interdittivi della professione nei confronti di due commercialisti Complessivamente, sono state accertate diverse bancarotte fraudolente e l'emissione di fatture false per 13 milioni di euro. L'imposta evasa supera i 6 milioni di euro ed ha portato ad un sequestro per equivalente. Il modus operandi dell'organizzazione prevedeva l'acquisizione di aziende in crisi che attraverso una serie di passaggi societari, consigliati dai commercialisti indagati, venivano svuotate dei loro beni e venivano condotte al fallimento, dopo aver occultato le scritture contabili, trasferito la sede all'estero e aver ceduto l'intero capitale sociale a prestanomi anche stranieri compiacenti. Ma prevedeva anche fittizie cessioni di beni strumentali al fine di generare crediti di imposta utilizzati per non pagare le tasse e l' illecita gestione dell'attività di recupero di materiale ferroso operata attraverso fittizi conferimenti di rottami al fine di drenare le risorse finanziarie dalle società operative Blu Sky S.r.l. e M-Reciycling S.r.l. Una sistema collaudato di frode che ha permesso all'organizzazione di distrarre dalle società operative cospicue risorse finanziarie concesse dagli istituti di credito ovvero Banca delle Marche-Medioleasing S.p.a., per la realizzazione del centro commerciale Adriatico di Civitanova Marche. Tali risorse finanziarie venivano distratte dalla loro reale destinazione attraverso un articolato sistema di fatture false per circa 13 milioni di euro. Ciò ha consentito alle società riconducibili a Mattucci di avere una cospicua liquidità e nel contempo di ottenere cospicui crediti di imposta inesistenti che venivano utilizzati per abbattere gli oneri fiscali e contributivi. Mattucci, secondo gli inquirenti, nel giro di dieci anni è riuscito a passare da piccolo imprenditore con redditi praticamente inesistenti, a capo di una serie di società nonché di una vera e propria holding criminale ben strutturata e perfettamente inserita nel tessuto economico-sociale non solo abruzzese. Un ''successo'' reso possibile sia grazie alla indubbia capacità intimidatoria che il Mattucci era in grado di esercitare, con imprenditori locali che in alcuni casi sono stati costretti con violenze e minacce a cedere le proprie attività commerciali a condizioni particolarmente svantaggiose, sia grazie alla sua capacità di avvalersi di professionisti in grado di dare una parvenza legale alle sue operazioni illecite. Un ruolo di spicco, nell'ambito dell'organizzazione hanno ricoperto i rappresentanti legali, i rappresentanti amministrativi e i consulenti direttamente o indirettamente riconducibili a Mattucci ovvero Giuliano Capurri, Antonio Gentile, Vincenzo Misso, Nando Di Luca, Carla Cameli e Valerie Laurence Lighezolo.
   

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