"Sono dispiaciuto. Leggendo le
motivazioni si capisce che non hanno visto quello che dovevano
vedere. Non so che dire. Noi ci crediamo e lotteremo fino
all'ultimo giorno per riconquistare la nostra serie B".
Dopo la sentenza del Tribunale Federale che ha sancito per il
Teramo la serie D il presidente Campitelli è provato, ma
composto nel ribadire la sua innocenza e quella del Teramo. E
assicura che i ogni caso non abbandonerà la squadra. "Io ho la
maggioranza delle quote del Teramo - dichiara - se non potrò
fare il presidente lo farà qualcun altro, ma noi non scappiamo
perché la città e i tifosi non c'entrano proprio niente".
Ed è proprio alla città che va il pensiero di Campitelli.
"Non parla il presidente, che oggi c'è e tra dieci anni no -
continua - parla la città, l'intera provincia. Ogni giorno
riceviamo telefonate di ammiratori che ci esprimono vicinanza,
abbiamo ricevuto 500 lettere di persone che ci chiedono di far
emergere la verità, che sono con noi. Certo se il 25 agosto,
quando si faranno i calendari, al nostro posto ci dovesse essere
un'altra squadra, sarebbe una ferita difficile da rimarginare".
Campitelli si dice comunque fiducioso nell'appello.
"Aspettiamo con forza il secondo giudizio - sottolinea - Siamo
sicuri che lo vinceremo. Dobbiamo vincerlo. Oggi intanto ho
incontrato il sindaco. Sta lottando con me, insieme a tutti i
cittadini. Oggi dobbiamo combattere tutti".
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