Il Comune di Pescara ha esposto
il tricolore a mezz'asta in occasione del 100/o anniversario
dell'ingresso dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale, "in
ricordo di quanti caddero per ideali di libertà, pace e civile
convivenza fra i popoli, che sono gli stessi in cui noi crediamo
e che vogliamo coltivare ogni giorno insieme alla nostra
comunità e in nome e per conto della città che siamo chiamati a
rappresentare". Lo ha reso noto il sindaco di Pescara, Marco
Alessandrini.
"Ideali che ci appartengono - ha sottolineato - perché sono
alla base della nostra Costituzione, una Carta fondamentale, che
nasce dalla Resistenza e dalla speranza che ebbe la generazione
che la scrisse di fondare una repubblica che ripudia la guerra,
per averla vissuta e per averne pagato il prezzo più alto.
Il 24 maggio del 1915 l'Italia entrò nella Prima Guerra
Mondiale, oggi celebriamo questo anniversario con il peso di
migliaia di vittime nel cuore. Eravamo un paese povero e
impreparato, che dovette passare dalla polvere del quotidiano
alla terra delle trincee per difendersi. L'Italia subì dei colpi
durissimi: Caporetto nell'ottobre 1917 fu il momento più
difficile, ma quel Paese di padri, figli e fratelli combattenti
riuscì a resistere eroicamente sulla linea del Piave e consentì
la riscossa fino alla resa degli austriaci a Vittorio Veneto il
4 novembre. È stato il più grande conflitto mai visto, che
coinvolse i maggiori continenti, cambiando milioni di destini.
Quando furono firmati gli armistizi, dopo il 1918, la guerra
appena conclusa aveva lasciato sui campi quasi venti milioni di
vittime".
"Oggi - ha concluso il sindaco di Pescara - davanti non
abbiamo una trincea come quella di cento anni fa, ma sicuramente
dobbiamo ridisegnare un orizzonte vivibile e sereno per tutti,
rendendo le istituzioni dei fari che ci tutelino e consentano
l'affermazione dei diritti di tutti. Questo è il compito della
politica. Ed è questo il messaggio di cui vogliamo essere voce".
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