"È finito un incubo durato sette
anni molto pesanti, pieni di sofferenza per una vicenda che ha
radici antiche, gioisco per aver riconquistato la piena
libertà". Così Guido Dezio, oggi dirigente del Comune di
Pescara, all'epoca dei fatti braccio destro dell'allora sindaco
Luciano D'Alfonso, commenta l'assoluzione in Appello nel
processo "Housework" su presunte tangenti in appalti pubblici.
Per Dezio, e solo per lui, il sostituto procuratore Ettore
Picardi aveva chiesto la riforma della sentenza di primo grado -
assoluzione - e la condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione.
"Non mi sono fatto domande sulla richiesta del pg - ha detto
ancora - Come in primo grado ho sempre sostenuto di credere
nelle istituzioni e nella magistratura, alla fine la verità
viene a galla, ho sempre detto che chi non fa nulla di male,
nulla si deve aspettare. Cosa dirò a D'Alfonso? Che è finita
dopo anni di sofferenze".
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