Un appello a inviare osservazioni
al Ministero dell'Ambiente, entro il 28 settembre prossimo, per
dire no a Elsa 2, piattaforma che l'irlandese Petroceltic
vorrebbe realizzare in Adriatico a circa 7 km dalla costa
abruzzese tra Francavilla al Mare e Ortona (Chieti), a ridosso
di tre riserve naturali regionali, Ripari di Giobbe, Punta
dell'Acquabella e Lido Riccio: l'invito arriva da Maria R.
D'Orsogna, ambientalista e docente di matematica alla California
State University di Los Angeles, che avverte come il progetto,
denominato BR 268 RG, sia potenzialmente una nuova "Ombrina".
La Petroceltic, fa sapere la ricercatrice in una nota, ha
riaperto la procedura di Valutazione d'Impatto Ambientale per la
concessione relativa alla trivellazione di un pozzo esplorativo.
"Dopo l'enorme mobilitazione di cittadini ed enti che hanno
inviato osservazioni al ministero contro Ombrina Mare" D'Orsogna
ricorda che le osservazioni contro Elsa 2 possono essere inviate
seguendo le istruzioni su
http://dorsogna.blogspot.com/2014/09/affondiamo-elsa-petroceltic
.html.
"La concessione - informa la studiosa nella nota - è
vicinissima sia a Ombrina sia a Miglianico (Chieti), il
giacimento del centro oli di Ortona, fatto che lascia presagire
che si tratterà anche qui di petrolio ad alto tenore di zolfo,
con necessità di desolforazione, uso di tecniche aggressive di
trivellazione, emissioni di inquinanti e infrastruttura pesante
a pochi chilometri da riva. Una piccola Ombrina che cresce,
insomma e che va fermata prima che sia troppo tardi".
Petroceltic, aggiunge D'Orsogna, ha in cantiere altre
concessioni al largo dell'Abruzzo, denominate Rubino, Turchese,
Zaffiro, Granato, Opale, Tormalina, Peridato e Rublo. "Come
Ombrina, Elsa2 era stata già bocciata nel 2011, in seguito
all'invio di numerose osservazioni di contrarietà al Ministero
dell'Ambiente da parte dei cittadini che segnalavano criticità
ambientali, fra cui la vicinanza a siti di interesse comunitario
e di aree protette".
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