"Cercate un ponte, cercate
il mare". E' il suggerimento dato agli investigatori sin dalle
prime ore dalla scomparsa di Eleonora Gizzi, la 34enne
educatrice di Vasto che si era allontanata spontaneamente lo
scorso 28 marzo, da Mafalda Cipulli, neurologa in servizio
presso l'ospedale civile di Vasto, che aveva conosciuto la
ragazza personalmente.
Il cadavere ritrovato sotto il viadotto dell'A14 porta a
pensare che si tratti proprio di Eleonora. Il corpo rinvenuto
era in posizione fetale adagiato su dei cartoni, come in un
giaciglio. Si è in attesa delle conferme che potranno venire
solo dalla comparazione del DNA dei genitori Italo e Grazia
Marinucci avvenuto attraverso il prelievo della saliva.
Viadotto che è collocato in linea d'aria a due chilometri da via
San Michele n. 69 dove Eleonora abitava con il padre e la madre
a Vasto. Viadotto da cui si può guardare il golfo lunato di
Vasto e intravedere l'abitazione della famiglia Gizzi.
"Eleonora mi aveva confidato - continua il neurologo - che
nei momenti di sofferenza personale amava chiudersi in se stessa
e isolarsi sotto un ponte in prossimità del mare, perché solo
così poteva sollevare la sua sofferenza e meditare sulla sua
vita".
Perché il ponte e perché il mare. "Io glielo chiesi. Il ponte
serviva a congiungere due posti da una parte la sua anima
tormentata da una vita di routine considerando la sua fragile e
giovane età e dall'altra la voglia di essere una persona diversa
non seguendo la corrente della normalità e delle consetuedini.
Il ponte era quindi l'unione di queste due forze che
combattevano dentro di lei. Il mare, invece, rappresentava lo
spazio libero in cui lei poteva o sperava di muoversi".
La domanda che qualcuno si pone e semmai ci fosse stata la
convinzione della fuga per sempre di Eleonora.
"Sì all'inizio - prosegue Mafalda Cipulli - ho pensato che
fosse riuscita a realizzare il suo sogno di cambiare la propria
vita e assecondare i desideri reconditi e che una delle due
forze avesse avuto il sopravvento. Senza avere più punti di
contatto con la famiglia e con il mondo in cui viveva".
Mantenendo vive le flebili speranze che non possa essere suo
quel corpo senza vita rinvenuto in via Salce, le sembra normale
un distacco dalla famiglia senza nemmeno più alcuna
comunicazione in tutto questo tempo? ''Non è normale, pur
considerando tutte le ipotesi, l'aver mantenuto sinora un
silenzio così lungo e determinato con i suoi genitori e il suo
mondo che in fondo amava seppur in perenne conflitto con se
stessa".
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