Filari di vigne nella Laguna di
Venezia, nel cuore di Berlino, sulle colline di Parigi e Lione,
appena sopra l'abitato di Torino, nella casa dove visse Leonardo
a Milano. I 'vigneti urbani', dopo la riscoperta degli anni
scorsi, si propongono come meta culturale e turistica.
L'associazione che li raduna, l'Urban Vineyard Association,
costituita nel 2018, ha accolto nuovi membri: ora sono 9,
presentati alla 'Vendemmia a Torino'. Ne fanno parte Villa della
Regina (Torino), Clos Montmartre (Parigi), Vigneti della Laguna
e S.Francesco della Vigna (Venezia), Senarum Vinea (Siena), la
Republique des Canuts (Lione), Bernd Gasser (Berlino), Vigna di
Leonardo (Milano), Orto Botanico UniPa (Palermo). Ma l'Urban
Vineyard vuole estendere la sua rete ad altri vigneti, in
Italia, in Europa e all'estero. Un giorno potrebbe entrarne a
fra parte anche il vigneto su un grattacielo di New York. "Si
sono unite oggi tre realtà fantastiche - ha detto Luca Balbiano,
presidente dell'associazione - Vigna di Leonardo, S.Francesco a
Venezia e l'Orto Botanico a Palermo", dove sono state piantate
barbatelle di 91 vitigni diversi. La nostra è un'associazione
fatta prima di tutto da persone che vogliono dare peso e valore
alla cultura, sostanza alla tradizione e futuro alla stoeia. I
Vigneti urbani possono rappresentare una nuova meta nel turismo
di qualità praticato da chi non si accontenta della mediocrità
che spesso viene offerta".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA