"In questi giorni sono in corso interlocuzioni interregionali sul testo del decreto legge, sia a livello politico, sia a livello tecnico. L'argomento è stato ampiamente trattato sia in sede tecnica che nel corso della riunione della Commissione salute dello scorso 12 giugno, nella quale sono emerse parecchie perplessità sui contenuti delle nuove disposizioni". Lo ha detto l'assessore regionale alla sanità, Carlo Marzi, rispondendo in aula ad un'interrogazione sul decreto legge per l'abbattimento delle liste di attesa nelle strutture sanitarie.
"Già in sede tecnica la Valle d'Aosta e le Province autonome di Trento e Bolzano - ha aggiunto - hanno richiesto l'inserimento di una clausola di salvaguardia, affinché le disposizioni del decreto legge siano applicate compatibilmente con gli Statuti speciali e le norme di attuazione e, per le Autonomie speciali che finanziano la spesa sanitaria con oneri a carico del proprio bilancio, in coerenza con le peculiarità demografiche e organizzative dei rispettivi territori. Il Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ha convocato una seduta in presenza a Udine della Commissione salute il prossimo 26 giugno, cui prenderò parte, per un confronto politico delle Regioni sul provvedimento in questione". "Oltre a tutto ciò - ha concluso - è importante l'azione che dovrebbe vedere gli utenti rivolgersi all'azienda per chiedere informazioni, ad esempio sui Percorsi di tutela, non lasciandosi fuorviare da erronee rappresentazioni dei media che inducono a credere che tutte le visite mediche private siano rimborsabili dal pubblico: è importante verificare le procedure messe in atto dai vari sistemi regionali, prima di rivolgersi al sistema privato, se l'obiettivo è quello di beneficiare di un successivo intervento sanatorio pubblico".
La replica di Diego Lucianaz (Rassemblement valdotain): "Sarebbe bene dare la possibilità ai valdostani di ricevere queste informazioni perché la confusione regna sovrana. Le azioni messe in campo per realizzare le disposizioni contenute nel decreto sono tante, ma non ci è stato detto con quali risorse umane si effettueranno tutti i cambiamenti previsti. I valdostani sono preoccupati perché, nonostante tutti gli sforzi compiuti dal sistema sanitario e dalla Regione, non riescono a intravedere i cambiamenti auspicati e si ritrovano a dover fronteggiare sempre le stesse problematiche".
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