"È un problema che riguarda anche il nostro territorio. L'abusivismo è sinonimo di mancata preparazione e può arrecare un serio pregiudizio alla sicurezza delle persone che si rivolgono ai finti professionisti della montagna". Lo ha dichiarato il consigliere Dennis Brunod (Rassemblement valdotain) che ha presentato in aula un'interrogazione sull'abusivismo nelle professioni di montagna.
"Le azioni da mettere in campo - ha aggiunto - vanno nella direzione giusta per fare maggiore rete tra gli operatori del settore oltre che per fornire la giusta informazione ai nostri ospiti. Sono iniziative che potranno contrastare l'abusivismo, che non fa bene all'immagine qualitativa della Valle d'Aosta e che porta a condizioni di rischio maggiori per chi frequenta la montagna".
L'assessore allo sport e turismo, Giulio Grosjacques, ha aggiunto: "«Siamo a conoscenza del fatto che ci sono professioni e realtà commerciali, soprattutto estere, che in virtù di una scarsa conoscenza delle norme o forse di un'interpretazione molto flessibile delle stesse, svolgono attività varie in Valle d'Aosta. Come Assessorato non abbiamo alcuna competenza di tipo sanzionatorio: in caso di esercizio abusivo della professione devono infatti intervenire le forze dell'ordine. Non è in ogni caso immaginabile che le forze dell'ordine possano presidiare l'intero territorio: è quindi fondamentale il ruolo dell'Unione valdostana guide di alta montagna nel sensibilizzare il territorio rispetto alla lotta all'abusivismo e nel creare una rete con i diversi attori per la segnalazione tempestiva di situazioni dubbie. Di certo l'utilizzo delle divise da parte degli accompagnatori di media montagna valdostani e delle guide alpine, così come previsto dalle leggi regionali di riferimento, consentirà una loro pressoché immediata riconoscibilità e agevolerà l'azione di monitoraggio".
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