Il Consiglio Valle ha approvato - 19 voti a favore e 16 astensioni - il disegno di legge che contiene disposizioni in materia di tutela delle acque dall'inquinamento.
Il testo è composto di cinque articoli che modificano la legge regionale n. 59/1982. "La modifica - ha spiegato Paolo Cretier (Fp-Pd) - incide in particolare sugli aspetti relativi alle modalità di autorizzazione degli impianti di depurazione con potenzialità maggiore, uguale o minore a 2000 abitanti equivalenti. L'obiettivo di questo disegno di legge è infatti quello rendere il processo autorizzativo maggiormente legato al comprensorio e alle sue peculiarità, valutando in modo significativo gli aspetti legati alla localizzazione dell'impianto e di alcuni periodi nel corso dell'anno".
Per Luca Distort (Lega Vda) "questa legge nella sua duttilità e versatilità si presta a risultare uno strumento generico: recepisce norme di rango superiore e affida alla Giunta la capacità decisionale su tutti i dettagli attuativi che sono gli elementi che faranno la differenza. Il Governo sarà all'altezza degli approfondimenti e di scegliere le più corrette misure applicative? È una firma su un assegno in bianco". Secondo Chiara Minelli "si tratta di un disegno di legge che non può non essere condiviso nelle linee generali, ma con le modifiche apportate, che sono principalmente di natura tecnica, non c'è la sufficiente chiarezza per poter esprimersi positivamente, in particolare riguardo alle tempistiche delle autorizzazioni che, come altri importanti elementi, saranno demandate a successive delibere attuative della Giunta".
Albert Chatrian (Av-Vdau) ha parlato di "un disegno di legge che introduce novità importanti. Non avrebbe avuto senso inserire in legge i numerosi dettagli attuativi. Il Governo regionale discuterà in terza Commissione tutte le misure che vorrà adottare dando la possibilità ai Commissari di dare il loro contributo: una procedura funzionale ed efficace in cui la forma diventa sostanza". L'Assessore al territorio e ambiente, Davide Sapinet, ha ribadito che "le modifiche proposte disciplinano alcuni aspetti per renderli più aderenti alla realtà regionale.
Stiamo cercando di intervenire nel modo più efficace e progressivamente, non solo sugli impianti esistenti ma anche in relazione ai numerosi interventi in programma che si espliciteranno nel tempo, man mano che il piano d'ambito del Servizio idrico integrato espliciterà i suoi effetti. Abbiamo voluto rendere più snella questa legge ed evitare ulteriori aggiornamenti normativi, demandando alla Giunta regionale la previsione dei dettagli attuativi".
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