Hanno reagito alla pandemia con
iniziative originali ed efficaci, radicate sul territorio, con
l'obiettivo di superare la fase critica: sono le quattro
vincitrici della seconda edizione del premio 'Au cœur de la
reprise: esperienze di ripartenza al femminile', istituito dal
Consiglio regionale della Valle d'Aosta e consegnato in una
cerimonia a Palazzo regionale, ad Aosta.
Sono due i settori del premio: per il primo, quello
imprenditoriale-professionale, sono state selezionate le azioni
portate avanti da Stefania Bethaz e Beatrice Cortese; per il
secondo, quello sociale-medico-sanitario, il premio è invece
andato a Liliana Padurariu e Michela Greco. Ciascun premio è
accompagnato da un riconoscimento economico, rispettivamente da
3.000 e 2.000 euro per il primo e il secondo posto, da destinare
alle attività premiate.
"Per questa seconda edizione del Premio - ha detto il
presidente del Consiglio Valle, Alberto Bertin - sono arrivate
al Consiglio ben 38 candidature, a riprova della gravità della
situazione, ma anche a dimostrazione di come le donne abbiano,
non solo la cultura del dono, ma anche la capacità di saper
rialzare sempre la testa. Come Giuria è stato difficile
scegliere, perché tutti i progetti presentati raccontano una
storia di ripartenza".
Per il settore imprenditoriale-professionale, il primo premio
è stato assegnato a Stefania Bethaz, ristoratrice, per aver
saputo rimodulare la propria attività e offrire un servizio alla
piccola comunità di Valgrisenche. Il secondo premio è stato
attribuito a Beatrice Cortese, sommelier, per gli innovativi
progetti ideati durante il lockdown per far continuare a
crescere l'azienda di famiglia. Per il settore
sociale-medico-sanitario, il primo premio è andato a Liliana
Padurariu, vicepresidente dell'Associazione Quartiere Cogne, che
sin dall'inizio dell'emergenza si è spesa su più fronti per
venire incontro alle diverse esigenze degli abitanti del
quartiere. Il secondo premio è stato assegnato a Michela Greco,
infermiera professionale in pensione, assessore alle politiche
sociali di Gressan, per essere riuscita a concretizzare e
coordinare progetti che potessero far fronte ai bisogni della
comunità.
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