"Nei giorni scorsi la Regione ha
inviato agli host valdostani una nota relativa alla riscossione
dell'imposta di soggiorno prevista a partire dal 1/o maggio
2024. Alla luce delle modifiche introdotte dalla Legge
finanziaria 2024 al dl 50/2017, i portali online avevano
annunciato di poter progressivamente riscuotere e versare
l'imposta di soggiorno in tutti i comuni per le prenotazioni
relative a locazioni brevi, ma l'amministrazione ha evidenziato
che questo non potrà avvenire in Valle d'Aosta. Mentre altre
regioni e comuni hanno accolto con favore questa opportunità e
preso accordi con i responsabili dei portali online per
consentire a quest'ultimi di gestire l'incasso dell'imposta di
soggiorno per conto dei locatari e versarla ai comuni, in Valle
d'Aosta si continua a voler complicare la vita a chi gestisce
affitti brevi, ben sapendo che si tratta di persone che non lo
fanno per professione". Così in una nota Valle d'Aosta aperta.
"Non si comprende poi - prosegue la coalizione politica - per
quale motivo l'assessorato al Turismo non ha previsto che la
piattaforma online 'locazioni turistiche' predisposta da Inva
gestisse anche gli adempimenti relativi alla tassa di soggiorno.
Ancora una volta, l'autonomia sbandierata nella nota
dell'Amministrazione che ricorda come la legge regionale 10/2023
è stata adottata anche ai sensi di una norma di attuazione dello
Statuto che permette deroghe alle disposizioni nazionali, non
solo non ha permesso una semplificazione, ma addirittura un
aumento di burocrazia. Come Valle d'Aosta aperta, attraverso
l'attività della nostra consigliera regionale Erika Guichardaz,
continueremo a porre alta l'attenzione sulle criticità che
stanno vivendo i locatari considerata la grande importanza per
l'offerta turistica valdostana di queste strutture".
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