E' stato un sovrintendente dell'ufficio antincendi boschivi del Corpo forestale a non far portare a termine - secondo le indagini della procura di Aosta - la presunta truffa della società elicotteristica Sky aviation ai danni della Regione per i voli e i getti d'acqua sul vasto incendio di Aymavilles del luglio scorso.
Il sottufficiale infatti, nello scorso mese di settembre, aveva dato parere negativo alla richiesta di liquidazione della società che, secondo gli inquirenti, dichiarava un numero di minuti di volo maggiore rispetto a quello realmente svolto. Per Alessandro Penco, amministratore delegato di Sky aviation, ed altre cinque persone viene ipotizzato il reato di tentata truffa.
Per gli stessi sei indagati la procura di Aosta ipotizza anche altri reati. Due sono i casi di presunte truffe che sarebbero state portate a termine. Una ai danni del dipartimento di Protezione civile regionale e dell'assessorato regionale all'Agricoltura, a partire dall'agosto scorso: minuti di volo mai svolti che secondo gli inquirenti hanno portato a liquidare a Sky aviation almeno alcune decine di migliaia di euro non dovute. L'altra ai danni della società Valle d'Aosta trailers, organizzatrice anche del Tor des géants, che avrebbe pagato un ammontare non dovuto alla Sky aviation per minuti di volo non eseguiti dal 9 settembre scorso.
Una delle altre ipotesi di reato formulate a carico dei sei indagati - che fanno tutti riferimento a Sky aviation - riguarda la frode nelle pubbliche forniture, perché secondo la procura di Aosta l'elicottero impiegato (chiamato 'Sa3') a partire dal 20 agosto scorso non era adibito alle specifiche richieste del capitolato per l'antincendio. Ipotizzata poi, dal 19 luglio 2023, la falsità in registri e notificazioni, riguardo alle registrazioni sul quaderno tecnico di bordo dell'elicottero di valori alterati della durata dei voli. Ma anche la falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, per aver indotto in errore - secondo gli inquirenti - il personale amministrativo della protezione civile e dell'assessorato all'Agricoltura riguardo ai minuti di volo eseguiti.
Sono indagati poi per un altro incendio boschivo solo Penco e un uomo di Sarre, che avrebbe innescato il rogo su un'area di 6.000 metri quadrati il 3 luglio scorso, dopo aver creduto spenti dei residui vegetali a cui aveva dato fuoco. In particolare, per l'amministratore delegato di Sky aviation l'ipotesi della procura è che abbia ritardato di quasi due ore l'intervento di un proprio elicottero che avrebbe dovuto effettuare lanci d'acqua, riferendo di inconvenienti tecnici. Il nono nome sul registro degli indagati è quello della società Sky aviation, nei confronti della quale sono ipotizzati illeciti amministrativi.
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