Ha raccolto oltre seimila firme in
pochi giorni la petizione online su change.org, lanciata il 5
gennaio scorso, contro la nuova tassa sulla sanità che graverà
sui frontalieri. "Questa petizione riguarda tutti i
frontalieri", si legge nel testo, "è una questione di giustizia.
La legge sulla tassa per la sanità dei frontalieri è ingiusta e
discriminatoria. Si tratta di un prelievo forzato che colpisce
solo una parte di cittadini, quelli che vivono e lavorano nelle
zone di frontiera".
"Le zone interessate sono quelle sulla fascia di confine: le
regioni confinanti con la Svizzera e cioè Valle d'Aosta,
Lombardia, Piemonte e Trentino - Alto Adige. Contribuiscono
complessivamente a circa il 40% degli scambi con la
Confederazione". Secondo i promotori dell'appello "i frontalieri
pagano già la sanità con le trattenute d'imposta alla fonte e i
relativi ristorni che vanno ai comuni di frontiera. Questa tassa
aggiuntiva non fa altro che aggravare ulteriormente il loro
carico fiscale senza permettere invece di detrarre dalle imposte
le spese mediche che vengono sostenute".
A essere contestata dai firmatari è anche "l'idea di
aumentare gli stipendi ai medici nelle aree confinanti"; secondo
i sostenitori dell'appello, questo "non risolverà il problema
della carenza di personale specializzato in queste zone, ma
renderà semplicemente più attrattivo il lavoro in queste
strutture a discapito delle strutture in paesi distanti dal
confine."
"Chiediamo quindi l'annullamento della legge sulla tassa per
la sanità dei frontalieri", conclude la petizione. "Non si può
continuare a penalizzare questi cittadini con misure fiscali
ingiuste e discriminatorie".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA