"Giovedì 21 dicembre 2023 è stata scritta una brutta pagina di storia per i lavoratori di Trenitalia della Valle d'Aosta. Dopo mesi di trattative con la Direzione regionale Piemonte, cui fa capo il personale ferroviario, la Direzione regionale Valle d'Aosta e l'assessorato ai Trasporti hanno comunicato a una ventina di lavoratori che andranno a lavorare fuori Valle per tre anni". Lo fanno sapere i sindacati di categoria Filt Cgil e Fit Cisl Valle d'Aosta in una nota. "Se da un lato il Pnrr - proseguono le due sigle - ha dato la possibilità di eseguire i lavori per l'elettrificazione della linea Aosta-Ivrea, dall'altra non si è pensato al disagio che ne sarebbe conseguito per chi ci lavora.
A pochi giorni dalle feste natalizie, non resta che l'amarezza verso un'azienda e una Regione che poco ha fatto per mitigare gli effetti della chiusura".
"Ci ritroviamo - aggiungono i sindacati - nella condizione che la politica gioca sempre un ruolo predominate nelle decisioni da prendere a discapito di altri. Nel caso specifico dei dipendenti di Trenitalia presenti in Valle d'Aosta, peraltro subordinati al fatto che a prendere le decisioni finali sia un'altra regione, nel caso specifico il Piemonte. Si tratta di lavoratori con sede di lavoro ad Aosta. Un'altra assurdità, che ovviamente incide anche sulla politica sindacale, è che non siamo noi come sindacati della Valle d'Aosta ad essere firmatari di qualsivoglia accordo inerente a questa situazione, nonostante la maggior parte dei lavoratori risieda in Valle. La Regione Valle d'Aosta, nel caso specifico l'assessorato ai Trasporti, si è resa disponibile a utilizzare il personale nell'assistenza alla clientela in previsione delle difficoltà che si avranno con la sostituzione dei treni con i bus, ma la richiesta non è mai stata formalizzata perché non vi è stata mai la volontà politica".
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