"Bilancio di genere, valutazione
dell'impatto di genere sulle politiche regionali e azioni per
promuovere la cultura del rispetto" è quello che propongono i
consiglieri regionali del Pd con una mozione sul tema. "Il
contesto - dicono - è di forte miglioramento nel tempo, ma la
posizione delle donne nel mercato del lavoro rimane debole,
dalla fase di transizione scuola-lavoro fino alla maternità, che
costringe spesso le donne ad abbandonare il mercato del lavoro
per prendersi cura della famiglia. Troppi sono ancora i vincoli:
la carenza o il costo elevati dei servizi di cura e custodia dei
bambini sotto i tre anni, la scarsa disponibilità di lavori
part-time, la presenza di stereotipi di genere che vogliono la
mamma prendersi cura dei figli per non essere giudicata una
cattiva madre, sono esempi di ostacoli alla partecipazione
femminile al mercato del lavoro che ancora oggi giocano un ruolo
rilevante".
"Le donne che decidono di rimanere nel mercato del lavoro
nonostante la maternità - sostengono i consiglieri del Pd in una
nota - devono poi fare i conti con altre difficoltà quali la
presenza di ostacoli di carattere sociale e culturale,
apparentemente invisibili, volti ad ostacolare le progressioni e
gli avanzamenti di carriera delle donne. Stando ai dati Istat di
settembre 2023, si certifica che l'occupazione femminile, in
Umbria, è del 57,9 per cento contro il 72 per cento di quella
maschile. Le donne continuano a guadagnare meno degli uomini,
soprattutto nel settore privato. Per le mamme lavoratrici bonus
e incentivi non sono ancora sufficienti. L'introduzione della
Legge Gribaudo ha portato alla certificazione della parità di
genere, per attestare le politiche e le misure concrete adottate
dai datori di lavoro per ridurre il divario di genere in
relazione alle opportunità di crescita in azienda, alla parità
salariale, alla parità di mansioni, alle politiche di gestione
delle differenze di genere e alla tutela della maternità; ma la
discriminazione nei confronti delle donne continua a costituire
una barriera invisibile e invalicabile negli ambienti di lavoro.
La disuguaglianza salariale in età lavorativa si traduce poi in
un divario pensionistico con le donne anziane a rischio povertà.
Sono molte le Regioni che stanno adottando progetti di
sensibilizzazione e promozione della parità di genere in ogni
ambito".
Per i consiglieri del Pd "occorre far fare anche all'Umbria
un passo in avanti per l'introduzione del bilancio di genere,
affinché possa essere maggiormente utilizzato allo scopo di
analizzare l'impatto delle politiche pubbliche sulla qualità
della vita dei cittadini/e in un'ottica di promozione di
uguaglianza di genere". "Servono - aggiungono - azioni di
sensibilizzazione dei mondi della formazione e serve attivarsi
per la costituzione di un regolamento che introduca la
valutazione dell'impatto di genere sui progetti di legge
regionali da portare a termine prima della loro approvazione -
concludono i consiglieri del Pd - in modo da poter valutare gli
effetti dei progetti di legge rispetto al genere".
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