"L'azienda italiana del vino
sostanzialmente sta bene, anche se questa maledetta guerra e la
pandemia che resiste sono fonti di preoccupazione ed hanno
conseguenze sia sui mercati che sullo stato d'animo delle
persone": a dirlo all'ANSA, dai padiglioni del Vinitaly, è il
presidente di Assoenologi e produttore umbro, Riccardo
Cotarella. "Dopo un 2021 positivo che ci aveva messo su una
strada di ottime speranze - ha aggiunto - adesso dobbiamo fare i
conti con un conflitto che provoca scompensi commerciali non
solo con la Russia, ma con tutto il mondo, perché la
preoccupazione è globale".
Sul ritorno del Vinitaly dopo due anni di assenza, Cotarella
sottolinea l'importanza di "riconquistare un pò di normalità". È
fondamentale - sottolinea - il ritorno al contatto umano. Ma
ancora più importante è il ritorno della pace, i consumi del
vino sono strettamente correlati agli stati d'animo delle
persone".
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