Nelle Giudicarie si sono verificate
due truffe ad opera di sedicenti carabinieri o assicuratori
commesse con nuove modalità. Nel primo caso - segnala l'Arma in
una nota - è stata utilizzata la tecnica dello "spoofing" che
consente di far apparire sui display telefonici delle proprie
vittime numeri appartenenti a persone o enti del tutto estranee
ai fatti ed assolutamente attendibili. Infatti, qualche giorno
fa, una donna poco più che quarantenne è stata contattata
telefonicamente da un finto dipendente di banca che le ha
segnalato delle operazioni sospette sul suo conto, invitandola
ad effettuare subito dei bonifici attraverso il suo cellulare
per bloccare i movimenti. La donna, ipotizzando che fosse in
atto nei suoi confronti un tentativo di truffa, si è
categoricamente rifiutata di eseguire le operazioni ma a quel
punto il finto dipendente le ha detto che della situazione erano
stati avvisati anche i carabinieri della zona e che a breve
sarebbe stata contattata da un militare. In effetti, qualche
minuto dopo, la donna ha ricevuto una telefonata da un numero
fisso a lei sconosciuto e, sul suo display, è comparso il numero
di un Comando dell'Arma, come riscontrato dalla stessa donna
anche attraverso una ricerca su Google. L'interlocutore, dopo
essersi spacciato come il "comandante della caserma", ha
confermato i movimenti sospetti sul conto e l'ha invitata ad
eseguire subito i due bonifici, per un totale di quasi 7.000
euro. A quel punto la donna, rassicurata, ha seguito il
consiglio, rendendosi conto solo in serata di essere stata
raggirata.
Qualche giorno prima i Carabinieri di San Lorenzo Dorsino
avevano denunciato un uomo e una donna di circa trent'anni,
residenti in Campania, per truffa. L'uomo, fingendosi dipendente
di una nota compagnia, aveva pubblicato in rete un falso
annuncio con un'offerta assicurativa. La vittima, un 40enne
trentino, aveva quindi contattato il falso assicuratore e gli
aveva inviato sia i documenti che la ricevuta di un bonifico di
quasi 800 euro. Dopo qualche giorno, non vedendo arrivare alcuna
polizza, il 40enne ha cercato di ricontattare l'uomo scoprendo
però che il numero non era più attivo. Le indagini dei
Carabinieri hanno permesso di risalire all'intestataria del
conto e all'intestatario dell'utenza telefonica.
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